Dagli inizi degli anni 90, dopo anni di isolamento, la repubblica islamica dell’Iran (l’altra repubblica islamica sarebbe l’Afghanistan) ha riaperto le sue frontiere al turismo

Iran: l’antica Persia e la convivenza moderna delle sue anime: mussulmana, ebraica, zoroastriana e cristiana

  Turismo d’autore  

Grazie all’iniziativa del Gruppo Cronisti Lombardi abbiamo avuto l’occasione di visitare l’Iran, di cui il nostro Paese è primo partner commerciale, in un momento particolare: la campagna elettorale per la elezione del Presidenza della Repubblica, che dura in carica 4 anni.

L’attuale presidente, Mahmud Ahmadinejad, è sicuramente favorito – molte delle persone incontrate danno per cento un suo secondo mandato quadriennale - ma abbiamo avuto anche la sensazione che non possa ritenersi sicuro di vincere in quanto, a livello internazionale, nel suo tentativo di bilanciare il disastro dell’economia iraniana con l’ipernazionalismo e l’odio verso Israele, risulta un “provocatore a tempo pieno” e, a livello interno, molti giovani intervistati auspicano la vittoria di altri candidati che promettono maggiori libertà.

Ad Esfahan, nella cattedrale cristiana armena di S. Gregorio, nota anche come cattedrale di Vank, abbiamo avuto la possibilità di incontrare Mehdi Karroubi, Presidente del Parlamento, che con Mir-Hossein Moussavi, l’ex primo ministro, è uno dei due candidati riformisti alla presidenza della repubblica islamica dell’Iran. Alle domande di alcuni colleghi Karroubi ha detto che chiunque vinca, ci sarà il cambiamento e sarà molto grande. L’opinione pubblica mondiale ne sarà sorpresa e ha precisato che i punti centrali del suo programma sono lo sviluppo economico, la politica estera, i diritti civili e i diritti delle donne. Ci ha molto colpito in quell’occasione sentire uno dei principali uomini politici di una repubblica islamica parlare di diritti civili e diritti delle donne.

L’Iran, infatti, è una Repubblica islamica che vede l´esistenza parallela di due ordini di poteri: quello politico tradizionale, rappresentato dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento, cui sono riservati compiti puramente gestionali, e quello di ispirazione religiosa, affidato ad una Guida Suprema (faqih) coadiuvata da un Consiglio dei Saggi (velayat-e faqih), cui è demandato l´effettivo esercizio del potere e che riconosce nell´Islam e non nelle istituzioni il vertice dello Stato. La religione monoteista è islamica di rito sciita, professa la fede nei 12 Imam, i discendenti del profeta, e crede nei cinque pilastri dell’Islam: Dio è unico, Dio è giudice imparziale, al Profeta, ai 12 Imam, alla vita dopo la morte che segue al giudizio universale. La legge sacra dell’Islam è la Shari’a, che viene applicata non solo alle pratiche religiose, ma anche a tutti gli aspetti della vita ed indica ai mussulmani come adempiere ai comandamenti di Dio e raggiungere il paradiso.

Nel nostro viaggio, abbiamo incontrato molte donne iraniane, che, come previsto anche per le straniere presenti nel territorio, hanno l’obbligo di indossare il velo in tutti i luoghi pubblici (piazze, mercati, locali, luoghi religiosi ...). La regola risale a tempi antichi ed è stata conservata – ci hanno ripetutamente spiegato – per proteggere la donna dall´aggressione degli uomini e – secondo alcuni- anche per uniformare le differenze sociali (ricche e povere). La loro femminilità non appare, però, repressa: da sotto i veli escono ciuffi ribelli, visi truccati abilmente, spolverini eleganti che fanno trasparire l’armoniosità dei corpi.

Un soggiorno di una settimana permette di cogliere l’essenza di questo Paese, popolato da una maggioranza da razza ariana, parlante il farsi, lingua indo-europea, famoso in tutto il mondo per la sua ospitalità, la sua natura eterogenea, oltre 250.000 siti archeologici aperti, riconosciuti patrimonio dell’Unesco. In questo territorio Ciro ha fondato l´impero più grande e duraturo del mondo e, già prima di lui, c’erano stati cinquemila anni di cultura e di civiltà. Il Paese, attraversato dalla Via della Seta, è stato desiderio di conquista da parte dei Romani. Attraversando il Paese è possibile ammirare espressioni dell’arte e dell’architettura, che testimoniano l´amore dei persiani per la delicatezza, la precisione, la chiarezza delle forme e l´armonia dei colori.

Il territorio iraniano, grande cinque volte e mezzo l’Italia, è costituito da un grande altopiano caratterizzato al centro da una vasta zona desertica e da due alte catene montuose - quella dei monti Alborz a nord, che si sviluppa da est verso ovest con cime che superano i 5.000 metri, e quella dei monti Zagros ad est, che si sviluppa da nord verso sud con cime che superano i 4.000 metri. A nord il Paese a nord è bagnato dalle acque del Mar Caspio, il lago più grande del mondo, mentre a sud si affaccia sul Golfo Persico e ad esso appartiene il maggior numero delle isole del golfo. Attualmente l´Iran è il secondo produttore di gas naturale del mondo ed il secondo produttore petrolifero del mondo. Ha importanti giacimenti di uranio, carbone, cromo, rame, minerali di ferro, piombo, manganese, zinco e zolfo.

Dal 1789, quando Aga Mohammed Khan si fece incoronare Scià di Persia, la capitale è Teheran, in cui risiedono tutte le attività politiche e amministrative, pubbliche e private, sportive, scientifiche ed artistiche. Dopo un breve viaggio aereo l’arrivo a Teheran, moderna, tetra e caotica, permette, con la visita del museo storico del tappeto, con strabilianti pezzi da “mille e una notte”, e del museo archeologico, Iran Bastan, dove sono custoditi preziosi reperti delle antiche civiltà che hanno abitato la regione, di introdursi nella magnificenza delle antiche civiltà persiane e pensare di poter comprendere questo particolare Paese.

A seguire è opportuno visitare Shiraz, capitale letteraria della Persia, popolata da artisti e studiosi, nota anche con il soprannome di Dar-ol-Elm, Casa del Sapere.  La città, celebre per le rose e per i suoi giardini, è sfuggita alle distruzioni dei mongoli e di Taberlano, grazie ai tributi che gli abitanti furbescamente donarono, senza combattere. Shiraz presenta importanti attrattive: le tombe dei poeti Kajouie Kermani e Hafez, il Giardino di Eram, notevole esempio di architettura Kajaridi che si erge sulle rive di un grazioso laghetto ed oggi è la sede dell’Università botanica, la Moschea del Venerdi (Atiq) e il mausoleo sciita.

A pochi chilometri da Shiraz si trovano i resti di Persepoli, città simbolo, grandiosa sede dell´impero achemenide, uno degli imperi più potenti del mondo antico. L’imponente e magnifico complesso di palazzi, che doveva essere la summa dell’architettura e della scultura delle regioni Mesopotamiche, si estendeva su un’area di oltre centomila mq ed era il luogo in cui si recavano tutti i popoli dell’impero per rendere omaggio al re in occasione delle feste di inizio anno. La costruzione di Persepoli, iniziata nel 518 A.C. per iniziativa di Dario I e completata 150 anni più tardi dai suoi successori, fu distrutta nel 331 A.C. durante il regno di Alessandro Magno per un incendio di cui non si conoscono le cause. L’enorme piattaforma è ricoperta di colonne, scale imperiali, sculture e bassorilievi, raffiguranti il re, le popolazioni che facevano parte dell’Impero Persiano, i militari, i sacerdoti, il persona di servizio, opera dei migliori artigiani fatti arrivare in Persia prima da Dario e poi da Serse. L’escursione in zona comprende anche la visita a Naqsh-e-Rostam delle tombe di quattro re achemenidi - Dario il grande, Serse, Artaserse I e Dario II - scavate nella roccia di una montagna con magnifici bassorilievi.

A 150 chilometri da Shiraz, invece, si trova Pasargade, fondata del V sec. A.C. da Ciro il Grande dopo la vittoria riportata su Astiaghe re dei Medi. I monumenti a Pasargade occupano una superficie molto grande: i resti visibili sono quelli del Palazzo privato di Ciro, del palazzo di Ingresso e del palazzo delle Udienze, ma il simbolo dell’area è la tomba di Ciro il Grande, chiamata a suo tempo dagli abitanti della zona anche la Prigione di Salomone per evitare che venisse distrutta durante il periodo dell’invasione barbarica.

Altra città meritevole di visita è Yazd, capoluogo dell’omonimo provincia, che sorge al margine di due deserti - a nord il deserto salato del Dasht-e Kavir e a sud il deserto sabbioso del Dasht-e Lut – ed è situata a 1230 metri di altitudine, con inverno molto freddo ed estate dalle alte temperature, che possono superare i 40°C. Sui tetti delle case di Yazd, costruite in mattoni di fango, si possono notare i tipici badgir, particolari torri di ventilazione costruite in modo da sfruttare ogni minimo soffio di vento, indirizzando l´aria verso le stanze interne. Yazd è la suggestiva sede dei seguaci dello zoroastrismo: Zaratustra nacque intorno al 550 A.C: nell’attuale Afghanistan e fu promotore di una delle prime religioni monoteiste a sostegno dell’esistenza di un Dio unico, onnipotente ed invisibile, simboleggiato da un fuoco che arde perennemente nei templi. La città, la cui fondazione risale all’epoca sasanide (224 – 636 A.C.), presenta ancora due inquietanti “torri del silenzio”, dove, fino a circa cinquantanni fa, per evitare che contaminassero la terra con la loro decomposizione, venivano esposti i corpi dei morti per essere consumati dagli avvoltoi, la Moschea Masjed-e Jame´, che risale al XIV secolo, con il portale di ingresso, altissimo e interamente rivestito da piastrelle di maiolica, fiancheggiato da due minareti ed un´iscrizione del XV secolo e bellissimi mosaici all´interno della cupola, la porta antica del Bazaar di Mirchakhmakh. In città c’è anche l´Ateshkadè, forse il più importante tempio del fuoco zoroastriano: in esso è custodita la fiamma sacra che, secondo la tradizione, arde ininterrottamente dal 470 a.C. circa. Nei dintorni di Yazd esistono numerosi altri luoghi zoroastriani, il più importante dei quali è il tempio di Chak Chak, a circa 52 km a nord della città.

Ma la perla dell´architettura persiana è sicuramente Isfahan, culla delle arti e delle scienze, divenuta importante nel 1500, sotto la dinastia safavide, con lo Scià Abbas, che fece costruire monumenti islamici e non, come circa 120 moschee, residenze reali, ponti, giardini, che rispecchiano il paradiso (da pardis parola di origine persiana), che ancora oggi si possono ammirare. Secondo un vecchio detto persiano “Esfahan é la metà del mondo” (l’altra metà è Venezia): numerosi viaggiatori hanno lasciato una descrizione entusiasta della città, ammaliati dalla sua bellezza. La visita alla città richiede almeno un’intera giornata, dedicata, in primo luogo, alla visita della piazza dell’Iman Khomeini, la seconda più grande piazza del mondo dopo quella di Tiananmen a Pechino. Noi arriviamo in questa splendida città di giovedì sera, alla vigilia del loro giorno di riposo (il venerdì) e subito ci mescoliamo con le centinaia di persone che animano l´area verde racchiusa nel perimetro della piazza: famiglie sedute sull´erba per un pic-nic, carrozzelle che sfrecciano veloci sulla strada pulita, luci delle botteghe aperte sotto i portici perimetrali. Il clima è sereno e disteso. Tutt’intorno ci sono alcune delle testimonianze più preziose dell´architettura savafide (sec. XVI - XVIII). Come la Moschea del Emam (Shah), uno splendido edificio, che si affaccia lungo uno dei lati più brevi della piazza, completamente ricoperto, internamente ed esternamente, da piastrelle di maiolica, il cui colore assume tonalità diverse a seconda delle condizioni di luce, per cui il monumento è diverso ad ogni ora del giorno. A nord della Piazza è situato il gran Bazar, suddiviso, come nelle altre città iraniane, in varie strade collegate fra di loro, in ognuna delle quali si vende un determinato prodotto. Sull’altro lato lungo della Piazza si affaccia il palazzo Ali Qapu, il più antico grattacielo dell’Iran, da cui si possono godere le più belle vedute della città, ma dove è possibile ammirare all’ultimo piano anche una splendida sala per la musica con soffitti e pareti a nicchia a forma di strumenti musicali con cui si garantisce la massima qualità dell’acustica. La città è famosa anche per i suoi antichi ponti della città, come il Si o Se Pol, ponte delle 33 arcate, costruito nel 1602 dall’armoniosa struttura, e il Pol-e Khaju, un po’ più stretto, ma, forse, ancora più bello del precedente.

Nel corso del viaggio di ritorno verso Teheran effettuiamo una sosta anche nella città religiosa di Qom Qom (o Qum), che è sempre stata uno dei principali centri della dottrina sciita ed è stata resa famosa da Khomeini. In questa città molti eminenti capi religiosi hanno compiuto i loro studi teologici per cui Qom ha assunto un ruolo di particolare rilievo nell´ambito del movimento di opposizione all´ultimo scià e durante tutto il periodo della rivoluzione. La città è una delle principali mete di pellegrinaggio dei musulmani sciiti perché ospita la tomba di Fatemè, sorella dell´imam Reza, con una grande cupola d’oro.

Lungo il percorso in autostrada di rientro da sud verso la capitale passiamo anche a fianco della centrale di Natanz, che si vede a non più di 300 metri di distanza. Dagli impianti di Natanz parte una lunga fila di tralicci che reggono vari cavi elettrici. Mentre in altre località mi sembre di aver visto che i tralicci reggono dai tre ai sei cavi, quelli che si snodano da Natanz ne reggono una dozzina, segno che la centrale già produce corrente elettrica.

I piatti persiani sono naturali e genuini, a base di riso locale molto profumato accompagnato da sughi diversi, soprattutto di carne. Frutta e verdura si distinguono per l´ottimo sapore. Sono vietate le bevande alcoliche e il consumo di carne di maiale. Il piatto nazionale è il Celo Cabab (riso cotto e carne di vitello arrostito), abbinato a pomodori arrostiti e, su richiesta, possono essere aggiunti altri ingredienti. Altro piatto della tradizione è il dizi, vale a dire carne di montone con fagioli, ceci e pomodoro, limone secco persiano e cipolla, servito in appositi recipienti di terra cotta. Sulla tavola non mancano mai le varie zuppe tipiche, le verdure fresche, lo yogurt e il falude (un tipo di gelato).

Dove alloggiare Hotel Henghelab 4**** - Taleghani st., 1593648111 Tehran - Tel.+982188937251 - http://enghelab.parsianhotels.ir/; Hotel Parsian 4**** - Rodaki st.,zand st., Shiraz - Tel. +987112304966- http://parsianshiraz.parsianhotels.ir/; Hotel Safayieh 4**** - 89165/1193 Yazd - Tel. +983518260261 - http://safaiyehyazd.parsianhotels.ir/; Hotel Ali Qapu 4**** - Next to chahar bagh-Abbasi, 15813-81346 Esfahan - Tel. +983112227929 - http://aliqapu.parsianhotels.ir/.

Ulteriori informazioni sull’Agenzia italiana organizzatrice del tour: Travel Design Studio - Sede di Bergamo: Viale Giulio Cesare, 21 – tel. 03519901200 – fax 03519901204 - Sede di Cernusco sul Naviglio: Via IV Novembre, 1 - tel 0292113229 - fax 029235307- www.traveldesignstudio.com.

Testo di Giovanni Scotti - Foto di Franca Dell´Arciprete

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