La formula “bed & breakfast” va di moda; da qualche tempo se ne parla molto su riviste, quotidiani e in trasmissioni televisive. In Gran Bretagna, Irlanda e Francia la formula è collaudata da anni di esperienza e le strutture che la offrono sono numerosissime e ben distribuite nel territorio

Soggiornare in B&B: esperienza francese e un suggerimento

  Turismo d’autore  

Che cosa attrae in questo modo di fare vacanza? Certamente l’opportunità di effettuare soggiorni della durata più variabile in un ambiente naturale, tranquillo e riposante grazie alle dimensioni contenute delle strutture, abbandonandosi al piacere della conversazione con gli altri ospiti e con i padroni di casa, da cui avere anche indicazioni, suggerimenti, commenti utili per la scoperta del territorio. E attrae di sicuro anche il fatto che i prezzi sono generalmente contenuti rispetto alle vere e proprie strutture alberghiere a parità di confort e raffinata accoglienza.

In effetti, lo spirito del “bed & breakfast” dovrebbe essere (lo è per regolamento in Francia e in Irlanda) questo: un numero ridotto di ospiti seguiti con cura dalla presenza costante e cordiale del gestore che, proprio grazie alle dimensioni contenute della struttura, può con maggior facilità rendere la propria casa confortevole ed attraente ed assistere gli ospiti nelle loro varie esigenze.

Il “bed & breakfast” costituisce una formula ideale nel caso di vacanze itineranti. Io e mio marito l’avevamo già sperimentata in occasione di una vacanza attraverso tutta l’Irlanda, durante la quale giorno dopo giorno trovavamo la nostra sistemazione per la notte consultando un apposito catalogo molto ben strutturato e completo di ogni informazione. Ed è anche la formula che abbiamo voluto di nuovo provare a cavallo tra maggio e giugno scorsi in occasione di un soggiorno di due settimane nel nord della Francia, nelle regioni di Normandia, Bretagna e Anjou.

Il fatto di non trovarci ancora in altissima stagione ha indubbiamente facilitato le cose. Ma l’offerta di “chambres d’hôtes” è talmente ampia (ad esempio nella sola Bretagna la più diffusa catena di "chambres d’hôtes", contraddistinta dal marchio “Charmance-Gîtes de France” propone circa 900 strutture abbastanza uniformemente distribuite nei cinque dipartimenti della regione) che è difficile, anche nel pieno della stagione turistica, non trovare una camera accogliente anche senza averla prenotata, magari percorrendo qualche chilometro in più con l’auto se la struttura inizialmente prescelta fosse completa.

Sono disponibili presso le sedi dell’ufficio turistico francese, “Maison de France” nelle principali città d’Italia o ordinabili sul sito www.gites-de-france.com, opuscoli specifici per ogni regione in cui vengono elencate le varie strutture, alle quali viene attribuito un rating, classificandole con un numero di spighe da 1 a 4, in analogia alle stelle per gli alberghi. Per ogni struttura, a lato di una fotografia illustrativa, vengono forniti dettagli sulla sua collocazione, sulle caratteristiche della casa e delle camere, sulle attrezzature particolari offerte, sul modo di raggiungerla.  L’opuscolo fornisce anche per ogni struttura il recapito telefonico, indirizzo e-mail e sito internet, così che è possibile trovare ancora maggiori dettagli sulla casa ed effettuare prenotazioni. Nell’opuscolo sono anche chiaramente indicati i prezzi, i quali variano in funzione del numero di occupanti la stanza e talora, ma non molto frequentemente, in funzione della stagionalità e del tipo di camera: importante, i prezzi indicati vengono comunque sempre rispettati.  A un rating più elevato corrisponde naturalmente un maggiore prezzo, ma ho sperimentato che con un rating di 3 spighe e con un prezzo attorno ai 50 – 60 € a coppia si può pernottare in una deliziosa casa di campagna o in una fattoria accuratamente ristrutturata, o in una villa con superba vista a mare, assaporando un’abbondante colazione in cui viene anche proposta qualche gustosa delizia regionale.

Non mancano fra le numerosissime strutture aderenti alla catena anche ville patrizie o antiche case padronali arredate con gusto raffinatissimo, dal confort estremo e dal fascino particolare, talvolta addirittura castelli, al cui alto livello qualitativo corrisponde certamente un prezzo un po’ più alto, ma che assicurano un soggiorno indimenticabile.

Lo spirito di accoglienza e il piacere della conversazione sono quel qualcosa in più che si trova nelle “chambres d’hôtes”. Il padrone di casa accoglie l’ospite con una bibita o una tazza di tè e in brevissimo tempo lo fa sentire uno di casa. Ha sempre a disposizione opuscoli illustrativi del territorio e gli fornisce, se richiesta, la stessa guida regionale delle “chambres d’hôtes”, che ha sempre sotto mano e che lui stesso consulta per contattare altre strutture vicine della stessa catena quando non può accogliere un nuovo ospite che si presenta alla porta perché ha la struttura completa.

A colazione, attorno ad un’unica tavolata, gli ospiti conversano fra loro, si scambiano impressioni, si raccontano esperienze, mentre la padrona di casa appoggia al centro con orgoglio le sue “confitures maison” o le torte di propria produzione, cestini di croccanti baguettes appena sfornate, vassoi di fragranti croissants, assaggi di formaggi e salumi della zona.

Sulla strada di rientro in Italia io e mio marito non disponevamo della guida cartacea relativa alla regione attraversata, ma, al sopraggiungere della sera, ci siamo messi a cercare una sistemazione, fiduciosi che l’avremmo comunque trovata. Lasciata l’arteria a grande scorrimento in corrispondenza di uno svincolo, ci siamo immessi su una strada laterale meno veloce e dopo un paio di chilometri abbiamo riconosciuto il cartello stradale che segnala la presenza nella zona di una “chambres d’hôtes” e ne indica la direzione. Dopo qualche centinaio di metri di strada sterrata raggiungiamo il cancello di una villetta a cui è fissato il marchio “Charmance-Gîtes de France” e il gioco è fatto. Una bella doccia rilassante e un vassoio di ciliegie appena colte dalla padrona di casa e via per l’ultima cena in terra di Francia.

E in Italia? Se ne è visto crescere il numero negli ultimi anni. Qualcuno afferma che siano addirittura 20.000: è possibile perché fra località costiere, alpine, lacustri, città d’arte, ci sono tutte le premesse per una forte domanda in tutte le stagioni che assicuri ai proprietari di ricavare un buon utile dall’iniziativa.

Purtroppo in Italia non esistono raggruppamenti o catene di queste strutture, né organismi di controllo che ne fissino gli standard qualitativi e ne verifichino il rispetto nel tempo, né tantomeno guide ed elenchi da consultare in viaggio. Si può tuttavia ricorrere a due siti internet, www.bed-and-breakfast.it e www.bbplanet.it attraverso i quali accedere, zona per zona, alla lista delle strutture con le relative caratteristiche e, mediante opportuni link, agli eventuali siti internet delle singole strutture. Purtroppo l’indicazione dei prezzi praticati non è così precisa come riscontrato in Francia ed Irlanda, in quanto nei siti generali vengono solo indicati il prezzo massimo e minimo, in genere scarsamente indicativi perché molto differenziati tra loro; occorre quindi entrare nei siti specifici delle singole strutture, se esistono, oppure contattarle direttamente. I siti generali a volte forniscono anche i giudizi dei clienti che hanno soggiornato nelle case, e ciò può essere utile nella scelta.

A mio parere lo sviluppo in Italia di questo tipo di accoglienza turistica deve assolutamente passare attraverso l’attuazione di una seria regolamentazione sulla tipologia e sulle dimensioni della struttura definibile B&B (ad esempio non si dovrebbero pubblicizzare come B&B piccoli alberghi meublé, oppure case trascurate, con un pessimo rapporto qualità/prezzo, come oggi non di rado capita). Questa regolamentazione dovrebbe portare all’attribuzione di rating e alla definizione di tariffe ben chiare, come già avviene in Francia, così da evitare delusioni e spiacevoli sorprese. Occorrerebbe inoltre poter disporre di guide a livello regionale, reperibili presso gli uffici turistici locali, che riportino le caratteristiche, i rating ed i prezzi delle varie strutture. La disponibilità di documentazione cartacea di questo tipo, oltretutto, ne faciliterebbe enormemente la selezione e l’individuazione al turista che preferisca viaggiare liberamente senza dover prenotare in anticipo.

Abbiamo riconosciuto con estremo piacere lo stile francese in un B&B a Vieste sul Gargano, “Shanti”, che ci sentiamo di consigliare vivamente a chiunque, giovane o meno giovane, solo o con la famiglia, purché non abbia la pretesa di avere la spiaggia subito fuori dalla porta di casa. Si tratta di una villa situata in collina, tra gli uliveti e i boschi, a 6 Km dal mare che si vede sullo sfondo.  L’atmosfera è tranquilla e rilassante, come suggerisce lo stesso nome "shanti" che in antico sanscrito significa pace, tranquillità.

La villa è composta da 6 camere, ciascuna arredata in modo differente con gusto squisito ed estrema cura del dettaglio.

Ci sono rimaste impresse la cordialità e la signorilità di Giancarlo, il proprietario, col quale abbiamo amabilmente conversato e che ci ha fornito indicazioni preziose ed intriganti sulla zona che lui conosce a menadito ed ama particolarmente. Indimenticabili anche i breakfast serviti sulla bella terrazza e ricchi di ogni prelibatezza.

Apprezzabili anche l’impostazione e il contenuto del sito internet www.bbshanti.it che fornisce, tra l’altro, un’indicazione chiara e dettagliata dei prezzi praticati nel corso dell’anno.

Andreina Miotti

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