L’umanizzazione entra in corsia per ridurre ansia e depressione

Cancro: 29 ospedali oncologici con il bollino blu

  Salute  

In un Convegno a Milano sono stati presentati i risultati di metà percorso di HUCARE, un progetto finanziato dal Ministero della Salute e dalla Regione Lombardia, per affrontare il disagio psicologico dei malati.

Per la prima volta a livello nazionale centoquarantacinque oncologi (su 188) e 388 infermieri (su 470) hanno seguito un corso di alta formazione per migliorare la comunicazione medico-paziente; ad ogni paziente oncologico è stato assegnato un infermiere di riferimento con il compito di assisterlo nelle varie fasi della terapia fornendogli informazioni dettagliate. E in ogni reparto è garantita la presenza di uno psicologo cui sono indirizzati i malati di cancro colpiti da un disagio psichico grave (uno su tre infatti soffre di ansia e depressione), individuato con uno screening specifico.

Sono questi alcuni dei risultati preliminari del progetto HUCARE (HUmanization of CAncer caRE), unico in Italia e fra i primi al mondo, che ha promosso al Circolo della Stampa di Milano il convegno “Diffondere la cultura dell’Umanizzazione in Italia: il progetto HUCARE”. L’iniziativa, avviata nel 2008 e che si concluderà alla fine del 2011, si pone l’obiettivo ambizioso di migliorare le condizioni dei pazienti oncologici grazie a una serie di interventi mirati di supporto psicologico e sociale. Tutti i 29 centri partecipanti – spiega il prof. Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di HUCARE e primario di Oncologia a Cremona – hanno finora ottenuto almeno un bollino blu. Il ‘cammino dell’umanizzazione’ è comunque ancora lungo e al termine del percorso potremo valutare se le strutture coinvolte avranno realizzato tutti gli obiettivi centrati sulla comunicazione tra medico e paziente, sull’informazione ed educazione sanitaria e sul supporto psicosociale. HUCARE è reso possibile grazie a finanziamenti pubblici, pari a mezzo milione di euro, del Ministero della Salute e della Regione Lombardia, che ha inoltre un ruolo di primo piano con 25 centri partecipanti. Tra i promotori anche l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che ha organizzato il convegno di oggi. Il nostro obiettivo – sottolinea il prof. Carmelo Iacono, presidente nazionale AIOM – è far conoscere questa esperienza di assoluto livello, sia fra gli operatori che al grande pubblico, ma anche testimoniare l’impegno della Società scientifica sul fronte di una sempre più competente risposta ai bisogni globali del paziente.

Ogni anno in Italia più di 250mila persone sono colpite da tumore, malattia che spesso porta con sé ansia e depressione. Un corretto approccio terapeutico – continua il prof. Iacono - esige che vi sia attenzione anche a questi problemi. Il ruolo dell’AIOM è confermato dalla proposta di linee guida per l’assistenza psicosociale, al centro del dibattito nella seconda parte del convegno. La prima esperienza di linee guida in questo campo è quella australiana, a cui si ispira la ‘versione’ italiana implementandola.

Tra i relatori del convegno anche due ricercatrici dell’Università di Sidney, Phyllis Butow e Heather Shepherd, fra i massimi esperti al mondo delle problematiche psicologiche dei malati di cancro.

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