Rinnovato ed ampliato negli spazi e negli allestimenti, il museo mostra alla città il volto della Milano antica, romana e imperiale di altre antiche civiltà.

Milano: apre il nuovo Museo Archeologico di Milano

  Cultura e società   

Con l’apertura al pubblico della palazzina di via Nirone 7 ed ingresso gratuito fino al 19 giugno, il Museo Archeologico di Milano, rinnovato e ampliato negli spazi e negli allestimenti, mostra alla città il volto della Milano antica, romana e imperiale, e di altre antiche civiltà. Al complesso museale dell’Archeologico sono stati recuperati ulteriori 1700 mq di superficie distribuiti su sei livelli, di cui tre piani espositivi, un piano rialzato dedicato a mostre temporanee, didattica e conferenze e due piani destinati a servizi e uffici per circa 1200 mq di superficie espositiva in più. Vengono quindi raddoppiati gli spazi della sede di corso Magenta, collegata alla nuova palazzina grazie a una passerella, che dal chiostro interno del museo, parzialmente distrutto dai bombardamenti del 1943,  sfrutta un varco di  passaggio attraverso le mura romane, già utilizzato dalle monache nel Medioevo. L’ingresso del Museo resta unico da corso Magenta 15.

Il Museo è collocato in un contesto architettonico straordinario, l’ex convento del Monastero Maggiore di San Maurizio, risalente all’VIII-IX secolo d.C., dove sono ancora visibili le tracce della Milano. L’area museale racchiusa tra via Nirone, corso Magenta, via Luini e via Ansperto, costituisce, dal 1965, anno in cui vennero trasferite dal Castello Sforzesco, la collocazione ideale per le collezioni di età romana e altomedioevale della città. Tutto il complesso degli edifici, dall’epoca romana in poi, si è conservato perché venne inglobato nel Monastero, diventando uno dei più intatti e ricchi depositi archeologici della città. Un caso raro per Milano, che non ha cave di argilla e di pietra nei dintorni e che quindi abitualmente ha riutilizzato per l’edilizia le strutture delle epoche più antiche. Le devastazioni peggiori avvennero nell’Ottocento con l’apertura di via Luini, che smembrò in due il Monastero, e con i bombardamenti del 1943 che produssero gravi danni al chiostro interno, ricostruito parzialmente negli anni Sessanta con l’edificazione del museo archeologico. La ristrutturazione della palazzina di via Nirone, curata dal settore Cultura del Comune, ha consentito di realizzare quattro livelli espositivi senza modificare la volumetria dell’edificio preesistente. Il percorso di visita si articola quindi verticalmente e ogni sezione occupa l’intera superficie del piano. L’allestimento museografico, progettato dall’architetto Andrea Bruno, privilegia la lettura dei reperti archeologici e dell’ampio apparato didascalico.

Il percorso è realizzato con espositori di alta qualità tecnologica e di disegno essenziale, che non interferiscono con l’apprezzamento dei reperti. L’itinerario comincia dalla sede di corso Magenta, che ospita prevalentemente reperti della Milano antica, e prosegue nella nuova ala di via Nirone con tre sezioni dedicate rispettivamente alla Lombardia Altomedievale, al mondo Etrusco e al mondo dei Greci. Le sezioni Altomedievale ed Etrusca, nel trasferimento, hanno triplicato gli spazi a disposizione. Al piano rialzato, lo spazio riservato alle mostre temporanee è attualmente dedicato alla musica nel mondo antico, con un percorso tematico intitolato “Suoni silenti”. Nella sede di corso Magenta, al piano terra è collocata la sezione dedicata a “Milano Antica”  (dal V sec. a.C. al V sec. d.C.), mentre al piano interrato, oltre a due piccole ma significative sezioni sull’Arte del Gandhara e Caesarea marittima, negli spazi recuperati dal trasferimento delle sezioni Greca ed Etrusca, si trovano: la sezione, ampliata, di “Abitare a Mediolanum”, che illustra le diverse tipologie abitative milanesi dell’epoca imperiale, esponendo tre pavimentazioni a mosaico di domus risalenti al II-III sec. d.C.; un percorso espositivo temporaneo, intitolato “Nutrire il corpo e lo spirito”, che approfondisce il significato simbolico del cibo nel mondo antico e si collega al tema di Expo 2015.

Nei chiostri sono allestiti due percorsi espositivi: uno dedicato alla società milanese vista attraverso le epigrafi (nel chiostro interno), l’altro all’edilizia pubblica e privata di Milano in epoca imperiale (nel chiostro secentesco di accesso al Museo).

Nel giardino sono conservati i resti di una domus romana del I sec. d.C., di cui è stata recentemente ristrutturata la preziosa pavimentazione a mosaico. Sempre nel giardino sono in corso i lavori per il recupero delle due torri romane che fanno parte rispettivamente delle mura di cinta di fine III-inizi IV secolo d.C. (dette massimianee dal nome dell’imperatore Massimiano che presumibilmente le fece costruire) e del circo: la torre poligonale a ventiquattro lati, conservata in alzato fino al tetto e inglobata in epoca medioevale nel Monastero di S. Maurizio Maggiore, e la torre quadrata appartenente ai carceres  (il luogo da cui partivano le corse dei cavalli) del Circo tardoromano, riutilizzata intorno all’VIII-IX secolo come campanile della chiesa monastica, quando venne aggiunta una loggia colonnata a coronamento della struttura.

Nella nuova sede di via Nirone, al primo piano, la sezione Altomedioevale, completamente rinnovata, è dedicata alle testimonianze della cultura lombarda nel VI e VII secolo con approfondimenti del quadro sociale e artistico, anche attraverso ricostruzioni antropologiche di personaggi dell’epoca e dell’attrezzatura di una bottega orafa. Al secondo piano l’allestimento della sezione Etrusca affronta per nuclei tematici alcuni dei più significativi aspetti della civiltà etrusca, come la condizione femminile, la religione, i culti funerari. In fondo alla sezione, un piccolo spazio che dà accesso a un terrazzo consente di ammirare le due torri romane. Al piano superiore la sezione Greca cerca di avvicinare il più possibile i visitatori non specialisti al mondo ellenico attraverso la perfezione estetica dei suoi manufatti, il contesto culturale, spirituale e filosofico. La sezione Egizia e quella dedicata alla Preistoria restano invece al Castello Sforzesco.

L’apertura del rinnovato Museo Archeologico è stata anche l’occasione per accogliere e collocare all’interno del nuovo percorso espositivo due importanti donazioni: una del collezionista Luigi Koelliker, l’altra dell’artista Mimmo Paladino. La donazione di Luigi Koelliker consiste in due ritratti virili in marmo di epoca romana, uno databile tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. (36,5 cm.), l’altro al I sec. d.C. (31 cm.), e ricollegabili alla grande tradizione figurativa realistica romano-repubblicana. Entrambi i ritratti rappresentano personaggi di mezza età, con indicazione realistica dei dettagli del volto, delle rughe e della capigliatura e sono stati sistemati nella sala al piano interrato all’interno del percorso “Abitare a Mediolanum” nel corpo originario del Museo. Mimmo Paladino, presente a Palazzo Reale con una mostra monografica aperta al pubblico fino al 10 luglio, ha donato al Comune di Milano una statua in terracotta, realizzata nel 2008, intitolata “Dormiente” (dimensioni 32h x 115 x 77 cm). L’opera è stata collocata, d’accordo con l’artista, nello spazio espositivo al piano terra della torre poligonale romana. La scultura si trova in una posizione particolarmente suggestiva, circondata da un ciclo di affreschi risalenti al XIII-XIV sec. d.C. I «Dormienti» di Mimmo Paladino sono forme umane rannicchiate ispirate ai disegni della serie «Shelter Drawings» di Henry Moore, che prendono spunto dai corpi ammassati dei civili nelle gallerie dei rifugi antiaerei.

Per portare alla luce le vestigia della città romana e imperiale,  l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con il MIBAC – Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, ha realizzato un progetto di comunicazione per valorizzare un itinerario turistico-culturale dedicato alla Milano antica nel centro storico. È stato approntato un percorso di visita tra monumenti e aree archeologiche di epoca romana, con un accento particolare alla fase di Milano capitale imperiale nel IV secolo d.C. Sono stati selezionati quattordici complessi archeologici di particolare rilevanza, alcuni dei quali del tutto inaccessibili o ancora solo parzialmente noti, ma di grande rilevanza storico-culturale, comprese le basiliche di Milano. Un pieghevole georeferenziato illustra un itinerario di 7 km a piedi che ha come punto di riferimento il Museo Archeologico e tocca tutti i siti individuati. Totem bilingue con riferimenti storici e artistici sono posizionati davanti alle basiliche storiche della città. Il pieghevole è in distribuzione presso il Museo Archeologico.

Il progetto vede anche la collaborazione della Regione Lombardia e il coinvolgimento dell’Arcidiocesi di Milano, della Veneranda Fabbrica del Duomo, della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e della Camera di Commercio. Alla promozione del nuovo itinerario collabora anche il Touring Club Italiano con i “volontari per il patrimonio culturale”. 

Per promuovere e valorizzare il patrimonio archeologico della Milano imperiale, in particolare nel periodo che va dal I al V secolo d.C. è stato realizzato il promo cinematografico Milano Mediolanum, che dura circa 5 minuti. Il documentario, realizzato dagli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia, è promosso e finanziato dall’Assessorato alla Cultura e nasce dall’accordo di collaborazione tra il Comune di Milano e la Sede Lombardia del CSC. Obiettivo del promo è suggerire un itinerario capace di far rivivere l’immagine della Milano Imperiale, guidando lo spettatore in un breve viaggio tra siti selezionati per il loro valore storico ed estetico: il Civico Museo archeologico con i suoi reperti, la torre poligonale di Asperto, il suo plastico;  San Lorenzo e il Sacello di Sant’Aquilino; il teatro Romano sotto Palazzo Mezzanotte; la Basilica di Sant’Ambrogio e il Sarcofago di Stilicone.

 Versione stampabile




Torna