A New York l’Amarone seduce la ristorazione. A Vancouver il consumo di vino cresce piu’ rapidamente della media mondiale

Le 12 famiglie dell’Amarone in America e Canada

  Food and beverage  

E’ la ristorazione il volano dell’Amarone a New York: il vino rosso italiano tra più conosciuti al mondo seduce i ristoratori della Grande Mela che si contendono le etichette più prestigiose da inserire nelle loro carte dei vini, eleggendo il rosso della Valpolcella a icona del bere italiano.

Sono più di 360, infatti, gli operatori della ristorazione e del canale Horeca che hanno parteciperanno lo scorso 4 ottobre ai wine tasting organizzati all’Hotel Gansevoort di Manhattan dalle Famiglie dell’Amarone d’Arte, l’associazione che riunisce 12 produttori storici della Valpolicella (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato).

Il canale Horeca, che copre il 20% delle vendite del vino italiano in America, secondo i dati di Shipcomoliant, nel 2011 è aumentato del 12% rispetto alle vendite al dettaglio. Una crescita che riguarda soprattutto i vini di alta gamma (dai 30 dollari in su) che sono cresciuti del 30% rispetto al 2010.

Le Famiglie dell’Amarone da due anni fanno squadra per promuovere la qualità del vino principe della Valpolicella, per difenderlo dall’omologazione e da azioni commerciali improntate a logiche di basso prezzo in canali distributivi di massa, preservandone così  il prestigio nella commercializzazione internazionale. Con questa politica stanno guadagnando riconoscimenti e punteggi anche nelle riviste e nelle guide americane dedicate al bere bene. Non a caso a New York Wine Spectator, la rivista di riferimento su questo mercato, è stata presente all’evento; in programma anche interviste e focus sulle Famiglie e il loro Amarone.

Dopo New York i 12 produttori della Valpolicella sbarcheranno a Vancouver (6-7 ottobre), la seconda città del Canada con il più alto consumo di vino procapite. Qui le Famiglie dell’Amarone d’Arte registrano la migliore performance di export con oltre 426 mila bottiglie esportate nel 2010, seguito da Svizzera (203.500 bottiglie) e dagli Stati Uniti (189.300 bottiglie esportate). Per Stefano Cesari, vice presidente dell’associazione

Usa e Canada si confermano mercati strategici per le Famiglie dell’Amarone; qui infatti realizziamo  oltre il 30% del nostro export. A New York l’Amarone si beve soprattutto nei ristoranti dove è diventato il vino simbolo del bere italiano mentre in Canada la tendenza è più legata ad un consumo domestico dove l’Amarone è il bere ideale per le grandi occasioni.

Entrambi i mercati hanno ancora ampi margini di crescita anche in termini di valore se si considera, ad esempio, che in Canada Il consumo di vino cresce sei volte più rapidamente della media mondiale. Secondo uno studio condotto dall’agenzia britannica ISWR tra il 2005 e il 2009 il consumo di vino in Canada ha sorpassato i 40,4 milioni di casse da 9 litri registrando un incremento superiore al 22,5%. Dal 2010 al 2014, le previsioni indicano che il consumo di vino in questo Paese sarà di oltre 49,7 milioni di casse, con un incremento del 19% in netto contrasto con una crescita media mondiale che non supererà il 3,2%. 

La due tappe istituzionali delle Famiglie dell’Amarone sono state organizzate da Iem in collaborazione, a Vancouver, con il British Columbia Liquor Distribution Branch, il Monopolio provinciale.

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