Il film drammatico è nelle sale dall’8 novembre, distribuito da Lucky Red

Ballata dell’odio e dell’amore di Álex De la Iglesia

  Cultura e società   

Il film è ambientato in Spagna, durante la Guerra civile.

Durante uno spettacolo circense, i due pagliacci in scena vengono arruolati con la forza a combattere nell’esercito repubblicano. Uno di loro, il Clown Stupido, è costretto a lavorare per lo stato: mentre indossa ancora il suo costume di scena, gli viene messo in mano un machete e viene condotto in battaglia contro i soldati franchisti, dove da solo massacra un intero plotone.

Il giovane figlio Javier (Carlos Areces), che già aveva perso la madre, si ritrova solo, spronato dal padre a farsi beffe del suo triste destino attraverso la vendetta.

Nel 1973, due anni prima della morte del dittatore Francisco Franco, Javier viene assunto come “Pagliaccio triste” in un circo, dove incontra Sergio (Antonio De La Torre), il “Pagliaccio Comico”, il suo alter ego sorridente, ma violentissimo e prevaricatore, con il quale condivide non solo il palco ma anche l’amore per Natalia (Carolina Bang), la bella e crudele acrobata, moglie di Sergio. Il triangolo amoroso si trasforma in una feroce battaglia fra i due clown.

Il regista, che ha anche scritto e prodotto il film, riesce a ben coniugare la maschera del clown triste con il dramma del suo Paese.

Ballata dell’odio e dell’amore è una riflessione grottesca e parossistica sull’atmosfera di morte del quarantennio franchista. Alex de la Iglesia mette in scena un mondo dove gli uomini sono costretti a fare i pagliacci perché altrimenti sarebbero diventati degli assassini; dove l’unica reazione possibile ad una dittatura, che trasforma letteralmente in cani, in bestie, è quella della follia violenta: gli stessi pagliacci, per conquistare la donna sensuale, masochista, ma bisognosa di protezione e sicurezza che è la Spagna, non esitano a diventare veri e propri mostri.

Il film è grottesco, scioccante, irriverente ed indimenticabile per il coraggio narrativo. 

Leone d’argento per la miglior regia e premio Osella per la migliore sceneggiatura alla Mostra internazionale d’arte cinematografica alla Biennale di Venezia 2010.

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