E’ il nuovo film di Christian Vincent con Catherine Frot, Jean D’Ormesson e Hippolyte Girardot

Nelle sale italiane, distribuito da Lucky Red, La cuoca del Presidente

  Cultura e società   

Hortense Laborie, chef di punta del Perigord, si stupisce quando il presidente della Repubblica francese in persona la sceglie come sua cuoca personale, nominandola responsabile della preparazione di tutti i suoi pranzi all’Eliseo. Nonostante l’invidia e la gelosia degli altri membri dello staff della cucina, Hortense riesce sin da subito a imporsi tra i fornelli grazie al suo carattere indomito e la semplicità dei suoi piatti seduce il palato del presidente più del previsto tanto che tra le stanze del potere la sua presenza comincia a generare qualche sospetto di troppo.

Dietro al personaggio di Hortense Laborie si nasconde la vera storia di Danièle Delpeuch, cuoca della regione del Perigord chiamata nel 1986 dal presidente francese François Mitterrand per occuparsi delle cucine dell’Eliseo. La vita della Delpeuch è contraddistinta da rotture e impegni, spesso nati da un colpo di testa: contadina, ha infatti lasciato il suo lavoro e il marito per dedicarsi alla gastronomia ed essere tra le prime persone ad organizzare dei week end alla scoperta del foie gras e del tartufo della sua zona agli inizi degli anni Settanta. Dopo essere stata negli Stati Uniti, dove ha iniziato anche il suo lavoro di insegnante di cucina, la Delpeuch all’esperienza all’Eliseo ha fatto seguire il lavoro in una base scientifica in Antartide e un progetto sulla carta ambizioso e folle: coltivare il tartufo in Nuova Zelanda.

Definita come un’avventuriera le cui scelte di vita sono sempre state legate alla cucina e alla sua evoluzione, la Delpeuch mescola rispetto per la tradizione e apertura alla modernità, creando un tipo di cucina "glocal", locale e globale al tempo stesso, semplice e complessa. Per raccontare la sua storia nelle camere del potere, viene scelto Christian Vincent che, oltre ad essere regista, è anche un esperto enologo - che ha da sempre stimato la cucina della Delpeuch - e un cuoco provetto.

A fornire gli spunti per la sceneggiatura è il libro Mes carnets de cuisine, du Périgord à l’Elysée scritto dalla Delpeuch nel 1997, dove in un misto di verità e fantasia evoca il periodo in cui, arrivata al cospetto di Mitterrand, non sa nulla di procedure di protocollo e stabilisce un rapporto diretto con il Presidente, preoccupandosi delle sue condizioni di salute sempre più precarie e inimicandosi i tanti consiglieri che gli giravano intorno.

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