Nelle sale a partire dal 2 ottobre

Una promessa di Patrice Leconte

  Cultura e società   

Germania, 1912. Friedrich è un giovane uomo di umili origini. Laureato in chimica viene assunto nell'acciaieria di Karl Hoffmeister, che ne intuisce subito il carattere e le potenzialità. Affetto da una grave malattia al cuore, Karl è costretto a lavorare a casa, dove vive con la moglie Lotte e il figlio Otto. Colpito dallo zelo di Friedrich lo promuove a segretario personale, invitandolo a trasferirsi nella sua grande villa. Contento, ma confuso dal sentimento che nutre per la giovane moglie del suo benefattore, il ragazzo accetta, comunque, alloggio e sfida. La vicinanza alimenta il sentimento e rivela un'affinità difficile da dominare almeno fino alla decisione di Hoffmeister di trasferirlo in Messico a gestire un nuovo e importante progetto. Convinto che partire sia la cosa giusta da fare, Friedrich promette a Lotte di tornare e di realizzare il loro amore. Ma la Grande Guerra e il blocco navale fanno di Friedrich un esiliato, costringendolo per sei lunghi anni lontano da Lotte. Rientrato in patria, dovrà fare i conti col tempo che ha lavorato crudelmente sul loro desiderio.

Il film è la trasposizione del romanzo "Viaggio nel passato" di Stefan Zweig.

A Promise è un (melo)dramma su un amore che diventa irrimediabilmente impossibile per quanto intenso e travolgente fosse al principio. La promessa del titolo raccorda lo stato nascente di un sentimento e la protezione di quel sentimento dal passare del tempo. Perché ai due protagonisti non è concesso vedere crescere un amore che all'inizio era solo passione. La tensione e l'intenzione vengono spazzate via dalla guerra e dal vertice legittimo del triangolo, che ha un cuore grande ma troppo malato per reggere l'abbaglio del loro sentimento.

Suggestionata da una netta caratterizzazione ambientale e temporale, la relazione tra Lotte e Friedrich si sviluppa attraverso una drammaturgia che esplora il loro desiderio e la loro vita mancata.

Il regista Patrice Leconte guarda ancora una volta l'amore che si lascia guardare, circoscrivendo i suoi amanti in uno spazio chiuso dove godere della persona amata in un eccesso che preclude però la soddisfazione. Diversamente dal romanzo, concentrato sul giovane amante e silente sul punto di vista del marito, il film di Leconte si apre a una visione più globale dei sentimenti che comprende ogni vertice del triangolo.

Rebecca Hall, Richard Madden e Alan Rickman sono interpreti credibili di una storia di attesa amorosa, che suggerisce ed evoca, senza mai scoprire la passione e il desiderio.

A Promise diluisce il sentimento nel tempo, vincendo la sfida di filmare i non detti e trovando un brandello di voce (e speranza) nel finale.

Il film è stato girato in Belgio e recitato in inglese: E’ un film in costume pieno di silenzi che catturano i turbamenti dell'anima, i trasalimenti dei volti, lo sguardo che si attarda un istante di troppo tradendosi o la sollecitudine incontrollabile a ritrovare l'amato.

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