A confermarlo la ricerca condotta da Licia Negri in libreria con ‘Lasciati abbracciare’ edito da Trevisini Editore

Babywearing – Portare in fascia il bebè: è boom in Italia

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"Babywearing" sempre più utilizzato dai genitori italiani, è quanto emerge da uno studio condotto da Licia Negri che ha preso in esame un campione di 1321 responder coinvolti sul tema di età compresa tra i 18 e i 50 anni.

L’89% del target ha uno o due figli, il 6,13% ne ha tre, un restante 1,23% arriva a quattro e solo un 0,27% supera la quota dei quattro. Il 90% degli intervistati aveva già portato a termine la gravidanza, di cui nel 7% dei casi è stata prematura mentre il 3% era in attesa durante il sondaggio.

Il fattore determinante che viene evidenziato dallo studio è che i genitori italiani credono e riconoscono i benefici del ‘babywearing’, infatti un buon 75% lo sta utilizzando e il 17% lo ha già usato in precedenza, il 7% è orientato a praticarlo, un residuo 1% non pensa di provarlo, non sa non risponde.

Come racconta Licia Negri nella sua esperienza raccolta nel libro in uscita in questi giorni “Lasciati abbracciare” edito da Trevisini Editore - Nella mia esperienza personale, portare è stato sinonimo di abbracciare, un modo per mettermi in ascolto dei miei bisogni e di quelli di Luca il mio bambino. Abbracciarci ci ha aiutati a crescere. Entrambi. Per capirci quando parlo di abbraccio intendo quello vero! Non quello sfiorato, sfuggente e quasi di cortesia, ma l’abbraccio che avvolge, protegge, nel quale sci si può lasciare andare. Quello che ‘si respira’- se ci pensate si dice “a pelle sento che”…stiamo identificando con la pelle, organo sensibile e ricettivo il nostro istinto. Recuperiamo allora il nostro istinto e lasciamoci abbracciare!.

Quello che porta al ‘babywearing’ su un pannel di domande a più risposte è la consapevolezza di utilizzarlo ‘perché salutare’ nel 60% dei casi, una maggioranza legata all’87% lo pratica ‘perché ama stare a contatto con il bebè’. Un altro 83% lo trova anche molto comodo.

Il 98% è convinto che il bambino ne tragga assoluto beneficio, visto che si calma con facilità e in molti casi si rilassa e si addormenta, ma a contribuire all’utilizzo è anche il fatto che un genitore diventa sempre più multitasking, riuscendo in questo modo a fare più cose seppur godendo della presenza e del contatto del bebè.

Come spiega infatti la Dottoressa Daniela Wenger Uslenghi, psicologa e psicoterapeuta presso l’Istituto Hoffman: La modalità bambino e genitore con il babywearing è molto interessante, in quanto il bambino può partecipare alla vita degli adulti mantenendo uno stretto contatto fisico anche se mamma e papà stanno svolgendo altre attività. Sappiamo bene quanto questo contatto sia determinante per la crescita e il benessere di nostro figlio. Il bambino sviluppa così una base sicura, soprattutto nei primi anni, che lo porterà ad essere autonomo.

Ma il beneficio è duplice perché a usufruirne è anche l’adulto che grazie a questo magic touch sviluppa gli ormoni del benessere, migliorando l’emotività e la serenità, vivendo insieme al bambino come in una danza.

A confermarlo è anche un buon 95% dei genitori intervistati che si sente molto appagato e più sicuro di sé con il ‘Babywearing’, tanto che il 43% lo usa in media un paio d’ore al giorno, il 33% supera addirittura le due ore arrivando fino a quattro. Il 13% più di quattro ore, 11% meno di un’ora.

Secondo il Dottore Franco De Luca, pediatra e presidente del Centro Nascita Montessori: Il contatto fisico con la madre e il padre rassicura i nostri piccoli, aumentandone la conoscenza reciproca e tra gli effetti immediati migliora il sonno, ma soprattutto la pratica del "Cangaroo mather care "ci conferma come il babywearing spessso funziona meglio della più tecnologica delle incubatrici e riduce la morbilità e mortalità dei prematuri.

Un’approvazione anche genitoriale che alla domanda: “Pensi che portare, se possibile, il proprio bebè, possa essere di beneficio in presenza di bisogni speciali?” ha risposto positivamente nel 95,14%, in molti specificando che, nel caso di prematuri il contatto continuo è stato di enorme beneficio.

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