Inaugurato il nuovissimo impianto di potabilizzazione della Standiana, presso Ravenna

Acqua nuova per dissetare Ravenna

  Ambiente, Igiene e Sicurezza  

Il 25 settembre ha avuto luogo l’inaugurazione del nuovissimo impianto di potabilizzazione della Standiana, presso Ravenna, che grazie ad una serie di sofisticati interventi chimici e meccanici permetterà di trasformare l’acqua ricavata dal fiume Po in ottima acqua potabile che andrà ad integrare la rete implica di Ravenna e delle zone vicine, migliorandone la disponibilità complessiva.

L’inaugurazione ha visto l’intervento dell’onorevole Silvia Velo, sottosegretario all’Ambiente, del presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci e dei vertici della società Romagna Acque Società (RASDF) delle Fonti, presidente Bernabè e amministratore delegato Gambi.

Il potabilizzatore della Standiana rappresenta il più importante degli investimenti compresi nel piano pluriennale 2011-2023 di RASDF, Società per Azioni a totale capitale pubblico proprietaria e gestore di tutte le fonti idropotabili della Romagna.

I lavori sono stati eseguiti da un raggruppamento di imprese con capofila l’impresa Torricelli, nel giro di due anni, dall’aprile 2013 all’aprile 2015. Va però notato che la fase di progettazione, autorizzazione e gara d’appalto è durata ben otto anni, a conferma di come in Italia l’industria sia estremamente più efficiente della burocrazia.

L’importo complessivo dei lavori ammonta a 32900000 euro, per il vero e proprio impianto di Standiana; a questo vanno aggiunti circa altrettanti fondi per la posa in opera di quasi 40 km di condotte per l’interconnessione del potabilizzatore con le aree servite, che sono la Bassa Romagna, il territorio ravennate e la riviera adriatica da Cervia a Cesenatico.

L’impianto ha una potenzialità massima di 1100 litri al secondo, e si prevede che erogherà 20 milioni di metri cubi all’anno, che si aggiungeranno ai 110 milioni già oggi distribuiti da RASDF. Al di là della quantità aggiuntiva, è importante il fatto che la nuova fonte di approvvigionamento sia il canale Emiliano-Romagnolo derivato dal Po, permettendo così di diversificare le fonti rispetto all’attuale disponibilità derivante essenzialmente da falda freatica e soggetta a problemi in caso di prolungata siccità.

Alla cerimonia di inaugurazione è seguita una visita dell’impianto per gli ospiti e per la stampa, condotta dall’ingegner Mario Scala, responsabile dell’impresa costruttrice, e dall’ingegner Giovanni Passani, direttore dei lavori di RASDF. Vero cuore dell’impianto, dotato delle tecnologie più all’avanguardia, è la sezione detta di ultrafiltrazione, dove l’acqua è filtrata attraverso membrane con porosità esterna così piccola (0,04 micron) da trattenere, oltre a tutti i solidi sospesi, anche la carica batterica e le spore di organismi potenzialmente patogeni.

Il passaggio finale su carboni attivi permette invece di trattenere le ultime sostanze rimaste in soluzione nell’acqua al termine del trattamento, eliminando ogni fastidioso sapore e odore e dando così all’acqua le caratteristiche organolettiche delle migliori acque di sorgente.

Info: www.romagnacque.it

Ugo Dell’Arciprete

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