Megawatt Court, una nuova location nel centro di Milano

Il Big Beng creativo di via Watt è pronto ad esplodere

  Cultura e società   

A pochi minuti dal centro di Milano c’è una zona - quella che si estende oltre il Naviglio Grande, tra Via Watt e San Cristoforo - dove pulsa un fermento diffuso, dove energie di rinnovamento si stanno consolidando sull’onda di nuovi stakeholders che vi stanno investendo. La zona è un’area molto rappresentativa della città in cui si sovrappongono stratificazioni di storia: un tempo era un quartiere agricolo, poi è stata una periferia industriale ed anche area malfamata, colonizzata da gang e criminalità, ma oggi è in corso una profonda trasformazione, iniziata, spontaneamente, all’insegna del più totale under statement.

Come già avvenuto ad Hackney, Shoredich o Brooklyn, la rigenerazione urbana nasce a piccoli passi con gli artisti che colonizzano l’area per l’offerta di studi a buon mercato, con il recupero di spazi ex industriali che diventano showroom o abitazioni, a cui segue un nuovo tessuto di attività e un sistema di dinamiche sociali che riformulano il territorio. Quartieri che diventano osservatori diffusi per capire come la città stessa sta cambiando e come riformula se stessa aprendosi al futuro, dove la produzione industriale lascia il passo all’economia dell’esperienza.

Oltre il Naviglio Grande, ad oggi, questa fase di evoluzione non è ancora cristallizzata in una forma definita, ma è un processo in divenire, vivo e cangiante da cogliere in tutte le sue peculiarità, prima che l’area si affermi come distretto di riferimento di Milano, quello più all’avanguardia o quello semplicemente più cool.

Via Watt, ad esempio, è il perno attorno al quale il cambiamento si sta irradiando. La via, che conserva traccia del suo passato industriale, infatti, è stata scelta come indirizzo per molte factory creative.

Qui ha sede Blasteem, piattaforma digital, che sviluppa interazioni tra pubblico e brand, coinvolgendo i protagonisti del web, youtubers del momento, creando così i contenuti di domani.

Un grande spazio post industriale come il Megawatt Court, un tempo fabbrica di componenti meccaniche per il moto, è adesso location per molti eventi dai fashion show alle produzioni televisive rinnovando così il potenziale dell’area e attirando community internazionali. La locazione di 9.800 metri quadrati totali, adattabili a qualunque esigenza espositiva, è così composta: 3.600 mq di area espositiva, 1.000 mq di magazzini, 1.500 mq di uffici, backstage e spazi di lavoro, 3.700 mq di spazi esterni con giardino e parcheggio riservato. Il padiglione espositivo è caratterizzato da una scenografica scaffalatura in acciaio che percorre un'intera campata dello spazio, e da shed a soffitto che lasciano filtrare una luce naturale diffusa in tutto l’ambiente mentre, sul fondo della sala, un soppalco in acciaio ideale per il posizionamento della regia domina lo spazio. La palazzina di uffici (tre piani), collegata al capannone da un passaggio interno, è perfetta per creare un backstage nel caso di sfilate e show. Lo spazio, allestito tutto nel più completo rispetto delle vigenti normative di sicurezza, è incredibilmente comodo dal punto di vista logistico, grazie all’ampia carreggiata privata che costeggia l’intero complesso, e che permette anche ai truck più grandi di accedere al cortile sul retro per le operazioni di carico e scarico.

L’ex fabbrica di porcellane Richard Ginori ospita, oggi, W37 Concept Space, complesso polifunzionale sofisticato che abbina un'area espositiva ad una parte residenziale, location che è già stata scelta come sede dal ristorante stellato Lume a firma dello chef Luigi Taglienti; qui, prossimamente, si trasferirà un colosso della comunicazione (WPP) già presente in città.

VICE Italia, il network giornalistico con sedi in tutto il mondo, ha qui la sua base; non mancano spazi per il co-working come al Watt20 dove si getta l’humus per nuove idee dall’incontro tra professionisti.

Un'accademia di performing arts, MoveOn Milano ha aperto in Via Watt recentemente e anche l’arte contemporanea ha colonizzato l’area con l’Altalena uno spazio versatile che parla di creatività con studi fotografici, spazio eventi e galleria d'arte.

La zona è arricchita anche dalla presenza del polo universitario dello Iulm, oramai radicalizzata sul territorio da diversi anni.

Per indirizzare l’evoluzione dell’area si sta costituendo un’Associazione di zona, che coinvolgerà le realtà già presenti sul territorio, dai grossi gruppi di investitori e alle realtà artigianali. Il big bang creativo sta per esplodere in questa nuova frontiera di tendenza di Milano, in un quartiere che sarà riconoscibile per una propria identità ed un proprio percorso di sviluppo e trasformazione.

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