La mostra, a cura di Bianca Cappello, si può visitare fino al 4 giugno

Casalmaggiore, Museo del Bijou: Grandi Bigiottieri Italiani – Carlo Zini

  Cultura e società   

Al Museo del Bijou, unico in Italia, fondato nel 1986 a Casalmaggiore, che ospita oltre 20 mila pezzi di bigiotteria, dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio, ospita la mostra monografica dedicata a Carlo Zini, marchio storico tra i più significativi nel panorama della bigiotteria italiana e internazionale dagli anni settanta del novecento.

La rassegna è stata ideata e curata da Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, in collaborazione con il Museo del Bijou.

Sono un uomo - ha dichiarato Carlo Zini - che ha avuto la fortuna di fare quello che sognava di fare.

Carlo Zini, che fin da bambino si divertiva a creare bijoux, nel tempo, ha costruito un marchio amato e seguito dalle donne più belle e importanti del jet-set internazionale. I suoi bijoux sono stati pubblicati, dall'ultimo ventennio del Novecento ad oggi, nelle principali testate di moda mostrando una sempre nuova capacità espressiva, una grande abilità tecnica e una creatività tipiche del Made in Italy di alta qualità.

Designer e artigiano produttore di bigiotteria, Carlo Zini, nato nel 1950 a Milano in una casa di ringhiera, a tredici anni ha imparato i rudimenti del bigiottiere nel laboratorio del padre e a sedici anni è entrato come modellista da Diana Monili, storica azienda milanese, dove Carlo ha iniziato un fondamentale periodo di sviluppo e formazione anche grazie all’incontro con Cathy Berberian, cantante e moglie del compositore Luciano Berio. Cathy ha intuito, infatti, le potenzialità di Carlo e lo ha incoraggiato mettendogli a disposizione libri di arte e di oreficeria, dandogli la possibilità di studiare la sua collezione di gioielli di scena e commissionandogli alcuni lavori importanti. Anche quando è costretto ad abbandonare questo lavoro per alcuni anni a causa delle vicissitudini della vita, Carlo Zini non ha abbandonato il suo sogno di creare bellezza, continuando a studiare, ricercare e montare, in nuova forma, i vecchi bijoux rotti trovati nei mercatini del vintage e dell’antiquariato.

In tanti anni di lavoro c’è stata tanta ricerca sui pezzi di bigiotteria ben realizzati ma rovinati dall’usura del tempo o senza pietre o mancanti di qualche elemento. - ha continuato Carlo Zini - Quando li ho raccolti l’ho fatto per diverse ragioni, recuperare idee di altri che non firmando i propri pezzi sarebbero stati dimenticati anche nell'anonimato, altra ragione è che aggiustando questi bijoux, smontandoli e riproponendoli con assemblaggi differenti, il prodotto sarebbe stato più completo.

Finalmente, nel 1976, Zini ha aperto un laboratorio in proprio in Ripa di Porta Ticinese il cui successo lo ha portato a creare il marchio Carlo Zini e ad ampliarsi e strutturarsi sempre di più. Il successo e l’apprezzamento internazionale, poi, hanno spinto Zini ad estendere la produzione anche ad altri accessori. Alla metà degli anni ’80 la sua passione per i pezzi vintage si è trasformata in collezionismo di gioielli e bijoux, ricerca che ben presto ha cominciato a condividere con Marco Fei, che, dal 1981, diventa l’insostituibile collaboratore e compagno di Carlo. Negli stessi anni Zini inizia varie collaborazioni con il mondo della Moda tra cui Enrico Coveri, Curiel e Moschino.

Macchè stilista - precisa Carlo Zini - guardate le mie mani, sono mani di un semplice artigiano!

Tutti i più brillanti nomi del jet set internazionale amano i bijoux di Carlo Zini. Daniela Javarone, presidente degli Amici della Lirica di Milano, nel 2004 in occasione della prima alla Scala di Milano, sceglie di sfoggiare una pochette di Zini con la facciata del medesimo teatro in cristalli e anche Micheal Jackson, alla fine degli anni ’90, acquista a New York una sua borsa a forma di stella e tempestata di strass colorati. Nel 1987 Carol Alt indossa i bijoux Zini nelle riprese del film I miei primi quarant’anni; nel 2012 la costumista Lea Bevilacqua sceglie i bijoux di Carlo Zini per le mise di Arisa nel programma X-Factor. Nella moda è apprezzato dalle bellissime Anna dello Russo, redattore capo di Vogue Giappone e Naomi Campbel; nel mondo della politica, il senatore italiano Ombretta Fumagalli Garulli e l’ex primo ministro inglese Margaret Thatcher. Tra i personaggi dello Spettacolo si possono annoverare da Liza Minnelli a Tina Turner, che si è fatta appositamente realizzare da lui un collier con quasi un chilo di pietre di ambra di sua proprietà; da Raquel Welch ad Amanda Lear a Cher che a Montecarlo non si è fatta sfuggire un’imponente collaretta in cristalli neri di Boemia a Liz Taylor che acquista i suoi bijoux da Rodeo Drive a Beverly Hills. In Italia le sue affezionate clienti sono Milva e Mina che, nelle raccolte “Mina Studio Collection” del 1998 e “Finalmente ho conosciuto il conte Dracula …” del 2000, ha scelto per la copertina degli scatti in cui indossa i suoi iconici bijoux in strass e perle di fiume.

Nel 2015 Carlo Zini si è ritirato, ha chiuso la ditta, che è stata rilevata da Marco Fei, prendendo il nome di Phoenix Collection, che distribuisce, in esclusiva, il marchio Carlo Zini con un show room in via Cadore 31 a Milano.

Zini è uno scultore di luce. - scrive Bianca Cappello - I suoi materiali elettivi sono i metalli tra cui predilige il rodio, inalterabile e anallergico, le resine che imitano le pietre dure come il turchese, l’onice, la giada imperiale ed il corallo. I veri protagonisti per i suoi gioielli fantasia, però, sono i cristalli e gli strass che usa per realizzare bijoux iperbolici per donne forti, ironiche e sicure del proprio fascino.

Il catalogo della mostra Grandi Bigiottieri italiani - Carlo Zini, scritto da Bianca Cappello, è edito da Universitas Studiorum

Info, prenotazioni: Grandi Bigiottieri Italiani - Carlo Zini, a cura di Bianca Cappello, dal 25 marzo al 4 giugno - Museo del Bijou, Via Porzio 9, Casalmaggiore (CR) - dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; domenica e festivi, dalle 15.00 alle 19.00 - ingresso intero € 3,00; ridotto € 2,50 - tel 0375284423 (Ufficio Cultura del Comune) -info@museodelbijou.it - www.museodelbijou.it; e

G. S.

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