L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni al Teatro Elfo

11 novembre 2013

Dal 12 al 24 novembre, a Milano, nella Sala Fassbinder del Teatro Elfo va in scena “L’impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni. L’adattamento e la regia sono di Roberto Valerio. Con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese, Massimo Grigò, Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel  Produzione Associazione Teatrale Pistoiese/Valzer srl .

Composta nel 1759, “L’impresario delle Smirne” è una grottesca e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera. La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Ali, ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità. Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.

L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un ‘divertissement d’ensemble’ che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che, allo stesso tempo, offre l’occasione per porsi alcune domande di sconcertante attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie? 

Info: Elfo Puccini, sala Fassbinder - corso Buenos Aires 33, Milano - martedì/sabato ore 21:00, domenica ore 16:30 - www.elfo.org.