Le vacanze del piccolo Nicolas: sapore di mare in salsa francese

Il Piccolo Nicolas, definito da qualcuno “il monello più famoso di Francia” è un personaggio inventato da René Goscinny e Jean-Jacques Sempé, ed è il protagonista di decine e decine di storie illustrate riprodotte in centinaia di edizioni dall’Europa all’America al Giappone, in più lingue. Portato già nel 2009 sul grande schermo con l’episodio “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”, questa volta Nicolas affronta le vacanze estive su una tranquilla spiaggia della costa atlantica e ancora una volta combinerà la sua brava serie di guai ai genitori e ai loro amici.

Le storie di Nicolas sono ambientate nella Francia dei tardi anni ’50, con una serie di elementi che non mancheranno di suscitare tenerezza negli spettatori un po’ avanti con gli anni: telefoni di bachelite nera, prime radio a transistor, auto d’epoca come le mitiche, tondeggianti Renault Dauphine.

È impossibile per il pubblico italiano non trovare una similitudine con il Sapore di mare di Carlo Vanzina e i suoi sequel, anche se in realtà ci sono profonde differenze. I film di Vanzina si proponevano esplicitamente di stimolare la nostalgia, anche grazie a una colonna sonora tutta basata sui grandi successi dell’epoca, e presentando le avventure di una comitiva di adolescenti si rivolgeva soprattutto a quella fetta di pubblico che in effetti aveva quell’età negli anni ’60. Le vacanze del piccolo Nicolas sono invece centrate su un gruppo di bambini decisamente più piccoli, dove maschietti e femminucce al massimo giocano ad immaginarsi sposati, e più che ad evocare nostalgie sembra rivolto a disegnare un affresco storico della piccola borghesia francese di quegli anni.

Non mancano gli stereotipi della stagione estiva che hanno segnato anche la società italiana di quel tempo: le colonne di auto stracariche di bagagli che si mettono tutte in lenta marcia verso il mare negli stessi giorni (prima che venissero di moda le partenze intelligenti), i pochi rimasti in città alla disperata ricerca di qualcosa di aperto, oltre i bar affollati di turisti stranieri, le presenze cafone e chiassose in spiaggia dei soliti maleducati.

Spiace vedere che in questo contesto il classico chauvinismo francese ha riservato il ruolo del personaggio più antipatico ad un attore italiano (Luca Zingaretti) che interpreta un odioso produttore cinematografico italiano sbarcato nella tranquilla località familiare per girare un suo film. In una tenuta vagamente mussoliniana, con tanto di stivaloni e pose littorie, il nostro porta scompiglio sulla spiaggia arrivando ora in motoscafo ora in elicottero, urlando ordini ai suoi attori e provando ad insidiare la virtù della mamma del piccolo Nicolas, per finire poi impallinato da un cacciatore.

Il tema centrale del film sono comunque le avventure della banda di ragazzini, da una parte con le marachelle che compiono per prolungare la permanenza al mare, dall’altra con le mutevoli simpatie di Nicolas per un paio di piccole amiche.

Il film, diretto da Laurent Tirard, è interpretato da Mathéo Boisselier, Valerie Lemercier, Kad Merad, Dominique Lavanant, Luca Zingaretti. È in sala dal 16 aprile.

Ugo Dell’Arciprete