Quo vado? di Gennaro Nunziante

04/01/2016

Nelle sale dal 1° gennaio, distribuita da Medusa Film, la commedia “Quo vado?”, racconta la storia di Checco (Zalone), allevato dal padre con il mito del posto fisso, che a quaranta anni ha realizzato tutti i sogni della sua vita: vive con i suoi genitori, servito e riverito dalla madre ed evitando, così, una costosa indipendenza, è eternamente fidanzato, così da non affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli, ha un lavoro sicuro, un posto fisso a tempo indeterminato nell'ufficio provinciale caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania.

Checco affronta così una vita che fa invidia a tutti.

Un giorno, però, tutto cambia …

Il governo, infatti, vara la riforma della pubblica amministrazione e decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte ad una scelta difficile: lasciare il posto fisso con dimissioni volontarie ed una buonuscita contenuta o essere trasferito lontano da casa.

Pur di mantenere il posto fisso, consigliato dal senatore che l'ha "sistemato", Checco accetta il trasferimento.

Per metterlo nelle condizioni di dimettersi, però, la dottoressa Sironi lo fa girovagare in diverse località italiane, nelle sedi più disagiate e scomode, a ricoprire i ruoli più improbabili e pericolosi, ma Checco resiste eroicamente a tutto, si adatta e non molla.

La Sironi, esausta, rincara la dose e lo trasferisce al Polo Nord, in mezzo alle nevi perenni e agli orsi bianchi, in una base scientifica italiana col compito di difendere i ricercatori dall'attacco degli orsi polari. Per fortuna al Polo, proprio quando è sul punto di abbandonare, Checco conosce Valeria, una ricercatrice di grandi ideali e di larghe vedute che studia gli animali in via d'estinzione. Checco s'innamora perdutamente di lei, che gli fa scoprire i piaceri e le responsabilità di una nuova vita: inizia, così, un'avventura fantastica nella quale Checco scopre un nuovo mondo, aprendo la sua piccola esistenza a orizzonti lontanissimi.

La commedia è divertente, ben congegnata e recitata. La storia è accattivante. Le battute sono gustose. Ma la comicità di Luca Medici, in arte Checco Zalone, alla sua quarta commedia, risulta … addomesticata, priva della sua verve più genuinamente polemica e più "involontariamente" politica.