Enrica Roddolo: “Il mito veneziano”

3 dicembre 2011

Enrica Roddolo, giornalista ed autrice di numerosi saggi storici e biografie, nel suo personale viaggio letterario per le calli e i campielli di Venezia conduce il lettore alla scoperta del seducente racconto di una città, che, da secoli, seduce un mondo cosmopolita, un’umanità variegata fatta di viaggiatori, intellettuali, poeti, romanzieri e musicisti.

Il risultato è quasi un romanzo sulla Serenissima, pagine avvincenti che uniscono al racconto storico e architettonico il racconto letterario.

Il mito veneziano parla di Venezia, delle sue pietre, dell’acqua, con la quale da sempre fa i conti, delle sue storie e dei suoi protagonisti: i primi insediamenti veneziani, la Repubblica dei commerci, Shakespeare, Byron, che, in Laguna, alimentò il suo talento letterario e visse i suoi amori più brucianti.

Il volume ribalta anche uno stereotipo: la stagione d’oro della Serenissima non deve essere cercata nel Sei-Settecento, ma alla fine dell’Ottocento, nella Venezia di D’Annunzio che, nel suo discorso di chiusura per la prima edizione della Biennale d’Arte veneziana, proclamò la nuova formula vincente della città: Venezia non più centro-cuore dei commerci di gemme e sete come al tempo del Milione, bensì luogo ideale per lo scambio delle idee. La Venezia centro di networking internazionale prende ispirazione proprio da quell’intuizione. Rafforzata poi, dal 1932, dalla Mostra del Cinema nata per volontà del conte Volpi di Misurata. Della Mostra veneziana la Roddolo ripercorre la storia e scandaglia il mito. Il risultato è un viaggio nel tempo che riannoda la storia d’Italia con quella del cinema, i cambiamenti di un Paese con il percorso artistico della settima arte. I costumi che cambiano con le tecniche che evolvono. I protagonisti del grande schermo incontrano il leone veneziano. Il libro, edito da Vallardi, raccoglie infine le ambiziose sfide del futuro: la risoluzione del problema del contenimento della forza dell’acqua con il Mose e la candidatura della città come capitale della cultura per il 2019, dove gioca la carta vincente, da secoli: la sua unicità.