Il tartufo italiano candidato a patrimonio Unesco dell’umanità

02/11/2016

Michele Boscagli, presidente dell'Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), ha condotto lo scorso 26 ottobre a Roma una serata di sostegno alla candidatura all’Unesco della Cultura del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità, iniziativa che gode anche della collaborazione del Ministero della cultura.

Il tartufo, con il suo affascinante sistema di valori e di saperi, è un elemento che riesce a legare e unire l’Italia e si fa custode e simbolo di un patrimonio antico da tramandare e valorizzare. È così che è stato tratteggiato durante l’evento organizzato da Umberto Masci a palazzo Benucci, residenza di grandissimo pregio che, grazie alla disponibilità della padrona di casa Ida Benucci, ha aperto le sue porte ai tanti ospiti della serata. Accolti dal presidente dell’Anct Michele Boscagli, hanno infatti partecipato rappresentanti delle istituzioni e della diplomazia, nonchè personaggi della cultura, dello spettacolo e della moda.

Una richiesta di candidatura, quella della Cultura del tartufo, in seno alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale redatta dall’Unesco nel 2003, che oltre ad aver creato attorno a sé un’importante massa critica e aver ottenuto il sostegno della società e delle istituzioni, va avanti anche grazie alla collaborazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, rappresentato, durante la serata, da Stefania Baldinotti ed Elena Sinibaldi.

All’evento hanno partecipato, inoltre, alcuni dei 53 membri dell’associazione provenienti da 13 regioni italiane. Erano presenti infatti i Comuni di Alba (Cn), Norcia (Pg), Pietralunga (Pg), Valtopina (Pg), Fabro (Tr), Ascrea (Ri), Bondeno (Fe), San Pietro Avellana (Is) e San Giovanni d’Asso (Si). Notevole anche l’interesse e la presenza della stampa con giornalisti di calibro nazionale.

Dopo quello che abbiamo promosso a Torino con la collaborazione della Regione Piemonte - ha spiegato Boscagli - questo è sicuramente un evento fondamentale per il nostro percorso di candidatura. Stiamo cercando di focalizzare in varie parti d’Italia l’attenzione su questa domanda che ci auspichiamo possa essere portata all’Unesco a Parigi. Stiamo facendo di tutto per promuovere il nostro impegno che si protrae da quattro anni e che speriamo presto veda finalmente un traguardo. Il prodotto tartufo è conosciuto per i suoi aspetti gastronomici ma con questa richiesta di candidatura il pregiato fungo si lega non solo alla tavola ma anche alla cultura, quindi a conoscenze, saperi e tradizioni alla base del rapporto uomo, cane e ambiente che si tramandano di padre in figlio, da generazioni, attraverso una tradizione orale.

Un patrimonio anche rappresentato dal film "Memorie di tartufo. Una storia nascosta" di Remo Schellino, documento sui saperi materiali e immateriali legati al tartufo, dal momento della cerca al suo uso in cucina, realizzato attraverso interviste a tartufai e chef secondo il metodo della storia di vita. Proiezione che ha entusiasmato i presenti all’evento.

La mia forza sono gli amici - ha dichiarato Masci - è grazie a loro che si riescono a organizzare queste serate in cui cerchiamo sempre di dare qualcosa di diverso. Ho chiamato la signora Benucci che secondo me ha la casa più bella di Roma e dintorni. Qui si respira arte e quindi quale migliore cornice per presentare un prodotto d’eccellenza.

Difficilmente - ha commentato la signora Benucci - faccio entrare in questa cornice delle manifestazioni che non parlino di arte e cultura anche perché sono una gallerista, quindi è chiaro che tutti i miei riferimenti sono nell’arte. Ed è per questo però che ho ospitato questo evento, perché a mio avviso il tartufo è un’arte e porta con sé un mondo che è cultura.

Info: www.cittadeltartufo.com/

Ugo Dell’Arciprete