Milano, Piccolo Teatro: Lev Dodin con il ‘suo’ Giardino dei ciliegi

16/11/2017

Giovedì 23 novembre, ore 18.30 (un’ora prima dell’inizio dello spettacolo), sarà inaugurata la nuova illuminazione esterna del Teatro Strehler, che fa riscoprire alla città i volumi del progetto originale di un teatro concepito come fabbrica. Il progetto è donato al Piccolo dallo Studio Castagna Ravelli e realizzato grazie al contributo di iGuzzini.

Venerdì 24 novembre, al Teatro Studio Melato, Lev Dodin tra gli ospiti dell’incontro “Strehler e Cechov”, primo appuntamento di “Giorgio Strehler e l’umanità del teatro”, il programma di iniziative dedicate al regista a vent’anni dalla morte e prima delle quattro serate intitolate agli autori - oltre a Cechov, Shakespeare, Brecht e Goldoni - con i quali Strehler intrecciò negli anni un rapporto d’amore e di profonda sintonia intellettuale.

Ancora una volta Lev Dodin e il Maly Drama Teatr sono al Piccolo per presentare le loro grandi produzioni, ribadendo e rinnovando le profonde affinità artistiche che da 25 anni - la prima volta fu nel 1992 con Gaudeamus, tornato proprio nel gennaio dell’anno scorso - legano i due teatri in un modo così speciale. Al Teatro Strehler approda ora la rappresentazione dell’ultimo capolavoro teatrale di Anton ÄŒechov, Il giardino dei ciliegi. Lo spettacolo è in lingua russa con sovratitoli in italiano.

Il giardino dei ciliegi - racconta Lev Dodin - è l’opera più movimentata che Cechov abbia mai scritto. Il pubblico sente di trovarsi di fronte a una delle più grandi commedie teatrali in assoluto. Malgrado non ci faccia ridere, ci sorprende e affascina perché è una grande messa in scena come quelle che la vita ci infligge ogni giorno: la Commedia della Storia della quale noi siamo i personaggi. E nella quale la vita diventa parte della storia stessa.

Scritta poco prima della Rivoluzione russa, l’opera presagisce i grandi cambiamenti sociali e l’emancipazione dei servi dei ricchi proprietari terrieri. La trama è incentrata sul ritorno da Parigi di una vecchia famiglia aristocratica andata in bancarotta , la cui matriarca, Lyubov Ranevskaya, ha dissipato tutto il patrimonio. Mentre ritorna alla sua tenuta, lo splendido giardino dei ciliegi, la famiglia viene avvertita dal ricco mercante Lopakhin, un tempo soltanto un semplice figlio di servi, che la proprietà verrà presto messa all’asta, se non ci si attiverà in fretta per risolvere il problema. Tuttavia la famiglia continuerà nella propria inazione, incapace di prendere decisioni importanti.

Questa vicenda è diventata - spiega ancora il regista - una sorta di mito sull’imprevedibilità della storia e sulla sua ineluttabilità, sulla perdita di controllo, da parte delle persone, sulla vita e il destino. Ma anche sulla loro sorprendente forza e responsabilità a proposito di quella vita e quel destino e sulla capacità di proteggere se stesse e rimanere veramente se stesse malgrado tutto.

Proprio Il giardino dei ciliegi, che Strehler mise in scena nel 1955 con Valentina Fortunato e nel 1974 con Valentina Cortese, offrirà a Dodin l’occasione per raccontare un lungo sodalizio artistico e una grande amicizia personale.

Oltre al regista russo, prenderanno parte all’incontro, introdotto e coordinato da Fausto Malcovati, Valentina Fortunato e Carlo Tognoli. Le testimonianze in video di Valentina Cortese, Monica Guerritore, Jack Lang e Luciano Damiani si intrecceranno alle letture degli attori diplomati alla Scuola di Teatro del Piccolo e alle musiche di Fiorenzo Carpi eseguite dagli allievi del Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Milano.

Info, prenotazioni: Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov, regia e adattamento Lev Dodin - spettacolo in russo con sovratitoli in italiano - Piccolo Teatro Strehler, Largo Greppi, M2 Lanza, Milano - dal 23 al 26 novembre 2017, giovedì e sabato ore 19.30; venerdì ore 20.30; domenica ore 16 - durata 3 ore con intervallo - platea 40 euro, balconata 32 euro - tel 0242411889 - www.piccoloteatro.org.