La mostra di Vincenzo Gemito alla Galleria d’Arte Moderna di Milano

26 settembre 2012

Ieri, 25 settembre 2012, è stata inaugurata a Milano, nella Sala del Parnaso, presso la GAM -Galleria d‘Arte Modena di via Palestro, la mostra dello scultore Vincenzo Gemito (Napoli 1852 - 1929), dal titolo Voglio aria di cielo!, in programma, con ingresso libero, dal 25 settembre al 3 ottobre 2012.

Nove giorni per scoprire dieci sculture di diverso formato e materiali diversi (cera, terracotta, bronzo): la Cantatrice, realizzata a Parigi, dove lo scultore è entrato in contatto con il giapponismo, filtrato dalle esperienze di Meissonier; un magistrale ritratto di Mariano Fortuny, realizzato da Gemito in altre numerose repliche, a mezzo busto in cera; tre testine e un Pescatorello in cera, che testimoniano l‘interesse per il mondo popolare delle sue origini e i soggetti della realtà quotidiana; una versione anche in bronzo del Pescatorello che rivela una maggiore ricerca materica e l‘influenza classicista; Testa di Medusa, Giovinezza di Nettuno e Maschera di Alessandro.

Le opere, donate dalla figlia Giuseppina, sono state scelte tra le numerose custodite per oltre settant‘anni nei depositi della GAM e che, recentemente restaurate, vengono ora esposte per la prima volta nelle sale del museo.

Le opere esposte consentono di comprendere alcuni aspetti della produzione scultorea di una delle personalità più eccentriche dell‘Ottocento italiano. Vincenzo Gemito, infatti, fu sempre, a suo modo, un innovatore. Sempre attratto dalle personalità più autonome e anticonformiste, oltre che dagli effervescenti ambienti parigini, fu instancabile modellatore nella piccola fonderia che il suo protettore barone Oscar Du Mesnil gli allestì a Mergellina (Napoli). Lì Gemito lavorò instancabilmente con l‘aiuto di pochissimi collaboratori fino al 1886, anno del ricovero in casa di cura a causa una crisi depressiva, che sfociò in una forma di follia durata quasi un ventennio. Solo nel 1909/1910 ritornò ad un‘attività frenetica ed esasperata che esaurì le ultime energie nel 1929, anno della morte.

In mostra è esposto anche il diario manoscritto di Vincenzo Gemito, che fa parte del patrimonio della GAM dal 1956, e riveste particolare importanza per la conoscenza della personalità dell‘artista dal momento che mette in luce aspetti della sua psicologia altrimenti insondabili. Gemito, infatti, ha scritto il diario durante il periodo più buio della sua follia, quando in rari momenti di lucidità decide di fermare su carta ciò che la sua memoria non ritiene.

Una mostra piccola e preziosa - ha dichiarato l‘assessore a Cultura, Moda, Design Stefano Boeri - non solo per l‘accurato lavoro di restauro delle opere, ma anche perché valorizza un patrimonio artistico straordinario, che è accessibile gratuitamente e che costituisce il nucleo identitario della Galleria d‘Arte Moderna di Milano.

La GAM propone una serie di visite guidate per approfondire alcuni aspetti della vita e della produzione artistica di Vincenzo Gemito, la sua originalità tecnica, la carica vitale e i rapporti internazionali. Le visite guidate, precedute da brevi approfondimenti, avranno luogo nelle seguenti date: 29 settembre, ore 17.30, "Mi segno queste memorie perché la mia non ritiene nulla". Sfogliando il Diario di Vincenzo Gemito; ore 18.00, “La cognizione del passato per creare un capolavoro". Gemito e l‘Antico; 30 settembre, ore 17.30, Gemito e le tecniche della scultura -; Gemito e Cellini. Note intorno a un dialogo ideale; ore 18.00; 2 ottobre, ore 17.30 Appunti su Vincenzo Gemito: tra biografia, mito e letteratura; ore 18.00, Il soggiorno di Gemito a Parigi: ricordi classici e nuove conoscenze; 3 ottobre, ore 17.30, Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. Storia di una amicizia; ore 18.00, Il fascino degli scugnizzi mediterranei.

Info e prenotazioni: Tel. 02.884.45947 - c.galleriadartemoderna@comune.milano.it - www.gam-milano.com.