FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 11, 14 novembre 2015

Cultura e società , Mostre

Milano, Villa Necchi Campiglio: Alfredo Ravasco, principe degli orafi
La prima mostra monografica che celebra la straordinaria arte di uno dei più importanti e innovativi maestri orafi del XX secolo

Il FAI ha organizzato una grande mostra monografica, la prima mai realizzata in Italia per celebrare la straordinaria arte di Alfredo Ravasco (nato a Genova nel 1873 - morto nel 1958 a Ghiffa, sulle sponde del Lago Maggiore), uno dei più innovativi maestri dell'oreficeria milanese del XX secolo.

Genovese di nascita e milanese d’adozione si trasferì ben presto, un anno circa dopo la sua nascita, nel capoluogo lombardo dove eseguì i primi studi d'arte a Brera, decidendo, poi, di perfezionare la sua tecnica lavorando come semplice artigiano in tutta Italia e all'estero, specialmente a Parigi.

Con le sue fantasiose creazioni Ravasco, che si è imposto in ambito europee grazie alla sua trionfale partecipazione all’Esposizione Internazionale di Arti Decorative ed Industriali Moderne di Parigi del 1925, riuscì a riconquistare il primato indiscusso detenuto dall'arte orafa milanese presso le corti europee tra il XV e il XVII secolo.

La sua spiccata vocazione al cromatismo si è esplicata attraverso l’uso di pietre dure - malachiti, lapislazzuli, onici, agate - che Ravasco abbina in modo del tutto particolare alle gemme preziose, ai coralli, agli smalti in composizioni di grande suggestione e design avanguardistico per l’epoca. Nascono così coppe, scatole, sontuosi centrotavola e soprammobili, vivacizzati da dettagli animalistici o floreali, in cui gusto per la geometria colorata e forme geometrizzate trovano perfetta sintesi in composizioni fantasiose. Ravasco seppe rinnovare anche l’oreficeria per il culto, producendo opere di squisita e sobri eleganza.

Ravasco non solo lavorò per Papi, Principi, Dame e raffinati borghesi, ma si impegno anche in prima persona nella organizzazione di manifestazioni culturali tra Milano e Monza. Per testamento Ravasco ha lasciato tutto il suo patrimonio alla istituzione caritatevole lombarda dell’Orfanotrofio Femminile della Stella di Milano (noto come Le Stelline)

La mostra “Alfredo Ravasco. Principe degli orafi”, organizzata dal FAI e curata di Paola Venturelli, è ospitata fino al 6 gennaio nelle sale e nello spazio espositivo della bellissima Villa Necchi Campiglio, dove, oltre ad uno dei più famosi centrotavola prodotti dal celebre orafo, già custodito dalla villa, sono esposte più di novanta opere, tra gioielli, oggetti d'arredo e di arte sacra, per la maggior parte inediti e di provenienza privata, nonché disegni, fotografie di repertorio e documenti storici.

La scelta dei materiali, dal forte impatto cromatico, che caratterizza le opere di Alfredo Ravasco - in particolare pietre dure dalle tinte variegate e vivaci, quali la malachite, l'agata, l'onice, il lapislazzuli, e i coralli - rivela una chiara ispirazione alle oreficerie del Cinquecento manierista e alla produzione delle celebri botteghe milanesi dei Saracchi, dei Miseroni e degli Scala. Ravasco, oltre ad affermarsi come creatore di gioielli, ha raggiunto in maniera raffinata e sempre originale la sua massima espressione artistica nella realizzazione di oggetti e complementi d'arredo, vere e proprie sculture e architetture in miniatura.

L'esposizione si inserisce nell'ambito dell'iniziativa “Manualmente”, a cura di Angelica Guicciardini, giunta alla quarta edizione e dedicata all'artigianato di alta qualità. Il tema scelto per il 2015 è proprio l'arte orafa e dell'intaglio.

La mostra è accompagnata da un catalogo “Alfredo Ravasco. L’orafo dei Principi. Il Principe degli orafi”, curato da Paola Venturelli ed edito da Skira, grazie al contributo della famiglia Pennisi, titolare della storica Gioielleria Pennisi di via Manzoni, detentrice della più grande collezione privata di opere del Maestro.

Il nostro interesse per le opere di Alfredo Ravasco inizia nel 1995 quando ci imbattemmo in alcuni esemplari di oggettistica che ci erano state sottoposti da alcuni clienti. - racconta Gabriele Pennisi - Non potemmo che esserne immediatamente affascinati. Un’esecuzione perfetta, più tecniche orafe usate contemporaneamente nello stesso oggetto, dagli smalti, alle lastronature, al cesello. Con la ricchezza coloristica, data dalle gemme incastonate secondo diverse modalità, dalle pietre dure e dai coralli. Ci sembrò subito un autore “da inseguire” e da mettere tra i protagonisti della nostra collezione di capolavori orafi.

Il volume celebra la vita e la parabola umana di Alfredo Ravasco e racconta la sua straordinaria arte, raccogliendo oltre 90 fotografie dei suoi pezzi più celebri

Oltre alla mostra dedicata a Ravasco, sabato 7 e domenica 8 novembre, la Villa ha ospitato anche la mostra-mercato “Pietra dura e gioiello”: una ricca esposizione di manufatti di venti artigiani, orafi, incisori e intagliatori di pietre dure, selezionati tra le migliori eccellenze italiane ed europee.

Giovanni Scotti