FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 3, 27 marzo 2017

Ambiente, Igiene e Sicurezza, Problematiche ambientali

Milano: Seminiamo la biodiversità per dare salde radici al futuro
Il convegno è stato organizzato da Slow Food, Università degli Studi di Palermo, Arcoiris e Eataly

A Eataly Milano Slow Food, Università degli Studi di Palermo, Arcoiris e Eataly hanno ribadito, nel corso del convegno Seminiamo la biodiversità per dare salde radici al futuro, l’importanza della salvaguardia e promozione delle varietà locali e tradizionali.

Crediamo e vogliamo fortemente questo progetto perché ci aiuta a riflettere sul futuro che auspichiamo per il nostro Pianeta. - ha detto Andrea Guerra - Proteggere e catalogare, in modo consapevole, le sementi è un atteggiamento di grande responsabilità sociale e culturale. Immetterle sul mercato può, quindi, essere un nuovo inizio, destinato a riportare con gioia sulle nostre tavole i colori, le forme e i sapori di varietà orticole che oggi corrono il rischio di perdersi. Ce ne occuperemo a 360°: con la complicità consapevole dei piccoli produttori, con le competenze dei nostri partner e coinvolgendo i bambini in progetti di didattica che daranno concretezza al concetto di biodiversità.

I semi sono simbolo di vita e portatori di speranza. Sono un dono della natura. Per questo non possono essere proprietà esclusiva di pochi (nell’Ue il 95% del mercato delle sementi da ortaggio è controllato da cinque compagnie), ma devono essere considerati un bene comune. Essi sono il primo anello della catena alimentare, base della sopravvivenza del pianeta, selezionati e prodotti, da 10.000 anni, dalle comunità contadine di tutto il mondo.

Un progetto è ambizioso se si pone obiettivi importanti. E un progetto che parla di seme va dritto alla fonte della vita e mette subito in risalto i suoi punti di partenza: i produttori e la terra. - ha aggiunto Francesco Sottile, professore presso il Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo - Attraverso il percorso virtuoso che abbiamo iniziato coinvolgeremo i produttori, li aiuteremo a mettere in pratica le loro conoscenze e valorizzeremo il loro ruolo di custodi della biodiversità. Lavoreremo affinché i singoli agricoltori possano produrre in modo sostenibile semi sani e in grado di rappresentare territori e culture.

Seminiamo la biodiversità, quindi, è un progetto articolato che, prima di tutto, vuole aiutare le piccole aziende e i contadini a registrare nei cataloghi pubblici alcune varietà a rischio di estinzione per garantirne la sopravvivenza e a vendere autonomamente i propri semi. Il progetto intende anche sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza dei semi, con attività ludiche rivolte ai bambini, degustazioni ed espositori contraddistinti da apposita grafica informativa e illustrativa, in tutti punti Eataly in Italia.

I semi in vendita sono forniti dall’azienda Arcoiris, unica azienda italiana che commercializza esclusivamente semi biologici e biodinamici.

Una scommessa - ha sottolineato Antonio Lo Fiego, fondatore di Arcoiris, Modena - in una nazione in cui chi coltiva biologico può utilizzare, in deroga, sementi convenzionali. La nostra è un'attività che muove prima dal cuore che dall'interesse. Questo si esprime anche nella scelta della nostra filiera produttiva, che ha come protagonisti solo i contadini italiani. Una scelta etica, come quella di avere in catalogo unicamente semi a impollinazione aperta, cioè non ibridi, in modo che tutti possano riprodurli autonomamente. Siamo anche gli unici ad aver recuperato, e registrato, antiche varietà locali in bio. Il nostro impegno si può così sintetizzare: italiano, biodinamico, biologico e biodiversità.

La biodiversità è fortemente minacciata dall’agricoltura industriale, che tende, al contrario, ad omologare le produzioni e ad aumentare le rese, senza tener conto dell’inquinamento, dell’impoverimento del suolo e dei consumi energetici. La svolta agroindustriale, negli ultimi 70 anni ha drasticamente ridotto la diversità, al punto che, secondo la Fao, il 75% delle varietà vegetali è ormai perso irrimediabilmente. Delle 80.000 specie commestibili utilizzabili a scopo alimentare oggi se ne coltivano solo 150 di cui 8 sono commercializzate in tutto il mondo.

La salvaguardia della biodiversità - ha concluso Carlo Petrini, presidente di Slow Food - è il filo rosso che, da sempre, unisce le attività e le tante anime di Slow Food. Una biodiversità fatta di varietà vegetali e razze animali, ma anche di gesti, saperi e persone che, attraverso il loro lavoro quotidiano, nutrono il pianeta. I semi sono il fondamento di questa biodiversità, assieme al sapere contadino che per millenni ha permesso di selezionarli e diversificarli, adattandoli ai territori, legandoli indissolubilmente alla cultura e alla gastronomia delle comunità. Per questo dobbiamo proteggerli, conservarli e batterci per preservare il diritto dei contadini di scambiarsi e riprodurre i semi tradizionali, evitando di consegnare a poche multinazionali il controllo sul nostro cibo.

Info: www.slowfood.it - www.slowfood.it/comunicati-stampa/un-progetto-la-diffusione-semi-locali-biologici/ - www.eataly.it.