Milano, Teatro Elfo Puccini: ADULTO

23/11/2015

Da domani, martedì 24, al 29 novembre, nella sala Bausch del Teatro Elfo Puccini, va in scena ADULTO, ispirato dai testi finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Dario Bellezza con le voci di Ferdinando Bruni e di Ida Marinelli

Adulto è una ricerca sulla parte maledetta della crescita, quella che non matura, che non si dichiara, che non si esprime e che non si arresta: un'energia sotterranea e magmatica, devastante quanto generatrice. Lo sguardo del pubblico è affacciato alla scena come alla rete da cantiere di uno scavo. Qui sono insabbiati gli oggetti ludici, erotici, i feticci e i travestimenti di un individuo abnorme e delicatissimo, che produce i suoi riti scabrosi in questo che sembra un luogo periferico, sospeso, tutto autogenerato, autonomo rispetto al resto del mondo. Linee di led e radio analogiche sono i confini visivi e sonori della scena, un luogo della mente che restituisce suoni, bagliori, presenze. Questa non è la storia dell'ostilità alla vita o di un arroccamento, ma quella al contrario di una totale resa, di una spesa oscena di sé, di un'estasi fatale, unita carnalmente al fallimento. Invece di crescere e divenire solido, l'io si disperde, si sparge, decresce, torna all'origine, fino all'utero materno. Le trasformazioni a cui è sottoposto il personaggio trascendono il genere sessuale, la morale, il ruolo sociale, la direzione ordinaria della vita. Tutto il processo è però attraversato da desiderio, amore, bisogno estremo e abominevole di tenerezza.

Le parole che compongono questa contro oratoria sono tratte dalle opere finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza, accomunate dall'essere liriche filosofiche, opere pericolose e azzardate, crolli monumentali che prefigurano la morte e sono assieme capaci di un pensiero visionario e rigenerativo sul divenire. Da questi testi controversi emerge la possibilità di un procedere diverso, interno alla vita, contrario all'essere unitari, finiti, coerenti, pienamente adulti. Adulto è infatti una dedica allo spirito che è capace di osare strumenti di conoscenza impervi e non convenienti, quali il regresso, il percorso a ritroso, l'involuzione, il ricorso all'infanzia, uscire dal genere e degenerare.

Diego Vincenti, Hystrio: Rimane una omogeneità d'intenti che piace. In un lavoro che gioca sapientemente fra il livello realistico delle descrizioni e le ramificazioni filosofico-immaginifiche. Ottimo Dario Muratore, la cui formazione performativa qui si sposa con la precisione interpretativa di un testo difficilissimo, che rimane soprattutto di parola. L'oggettistica retrò-infantile accentua il gusto e permette un continuo essere dentro e fuori i personaggi, le situazioni, il teatro. Sempre più tangibili le potenzialità della giovane compagnia milanese. Nuovi orizzonti.

Mario Cervio Gualersi, Pride: La chiave di lettura dell'attenta e appassionata regia è quella di focalizzarsi sul percorso a ritroso dei personaggi che trascendono il genere, la morale e il ruolo sociale... Tocca all'ottimo Dario Muratore veicolare queste difficili istanze. La sua è un'interpretazione che privilegia la componente corporea di cui dimostra grande padronanza, senza però penalizzare l'aspetto vocale, variando toni e registro a seconda dei passaggi affrontati.

Vincenzo Sardelli, Krapp's Last Post: La prova di Muratore, giocata sui registri più del grottesco che del tragico, crea cortocircuiti tra linguaggio e potere, parole e corpo. Carponi o eretto, con una gestualità icastica mai troppo esibita, Muratore interpreta un ibrido mezzo animale e mezzo essere umano, bimbo e adulto. Senza trucco né trucchi, anche lo spettatore vive sfascio e deformazione, integrità e tensione verso l’armonia.

Info e prenotazioni: Elfo Puccini, sala Bausch - Corso Buenos Aires 33, Milano - mar/sab ore 19.30, dom ore 15.30 - intero 30.50 €, ridotto giovani/anziani 16 €, martedì 20 € - tel 0200660606 - www.elfo.org