Sugli schermi LORAX di Chris Renaud

28 maggio 2012

Animazione, con le voci di Danny De Vito, Ed Helms, Marco Mengoni

L’ultimo arrivato tra i recenti film di animazione, anche questo nella ormai imprescindibile tecnologia del 3D, è Lorax - Il guardiano della foresta, prodotto da Universal Pictures con una collaudata équipe tecnica che ha già collaborato a grandi successi quali Cattivissimo me, Cars, Toy story 3 e altri (www.theloraxmovie.com).

La vicenda ha tutti i classici ingredienti di un cartone animato: l’innamorato che vuole compiere un’impresa per esaudire il sogno della sua bella, il cattivo di turno che lo ostacola in tutti i modi, gli amici buoni del protagonista che lo aiutano nella sua impresa e l’happy end finale. La novità è qui rappresentata dal forte messaggio ecologico che sta alla base di tutto : l’ambientazione, Thneedville, è infatti una sorta di cittadina di plastica, dove ormai non esiste più nulla di vegetale e gli abitanti sono addirittura costretti a comprare bidoni di aria pulita da respirare, per liberarsi dallo smog.

Nonostante ciò gli abitanti, condizionati anche da una martellante pubblicità, sono convinti che il loro stile di vita sia ottimo, e non hanno del resto nessuna possibilità di confrontarsi con la realtà esterna poiché la loro cittadina è una specie di Seahaven del Truman show, microcosmo circondato da un alto muro invalicabile.

Né d’altra parte varrebbe tropo la pena di scavalcare quel muro, perché tutto intorno a Thneedville c’è ormai solo una landa desolata dove della foresta un tempo rigogliosa sono rimasti solo i ceppi che spuntano da un suolo inaridito. Scopriremo poi, nel lungo flashback che occupa buona parte del film, che questo è il risultato di un feroce sfruttamento commerciale degli alberi stessi. Le loro chiome, simili a zucchero filato, si sono rivelate utilizzabili per produrre eccellenti tessuti, e il giovane Onceler, arrivato in quella foresta molti anni addietro, non ha saputo resistere alla cupidigia e in breve tempo ha sterminato l’intera foresta.

Questo nonostante che, al momento del primo abbattimento per costruirsi un’abitazione, gli sia apparso il buffo Lorax, lo spirito benigno che sorveglia la foresta, che lo convince inizialmente a rispettare gli alberi. Ma poi, come detto, l’avidità ha il sopravvento, e il bosco scompare costringendo ad un triste esodo tutta una serie di simpatici animaletti che nella foresta trovavano il proprio sostentamento.

Nella vicenda attuale, fuori flashback, ritroviamo un vispo ragazzino di Thneedville, Ted, che per amore della sua bella Audrey si mette alla ricerca di un albero vero e con l’aiuto di Onceler, ormai pentito dei guai da lui combinati, riesce a far rifiorire la natura nella sua città e a farne capire la bellezza ai concittadini.

Lorax è un film prima di tutto per i piccoli, che troveranno sicuramente divertenti e appassionanti le peripezie di Ted per coronare il suo sogno (particolarmente simpatica, tra l’altro la figura della nonna di Ted che di spirito è rimasta giovane quanto il nipote e lo aiuta attivamente nella sua impresa). Altri elementi che non mancano mai di avvincere gli spettatori più giovani sono gli animaletti della foresta (Bambi docet …), con dei tenerissimi orsacchiotti, dei pesci canterini e dei maestosi volatili.

Non mancano però spunti di riflessione che possono attirare l’interesse anche di spettatori adulti, a cominciare dal citato messaggio ecologico. Anche se il tema sembra aver perso un po’ di smalto rispetto a qualche anno fa, quando i Verdi erano diventati in Europa una importante forza politica (o forse proprio per questo?), la problematica resta tuttora intatta e sempre più drammatica. Disastri come quello dell’Isola di Pasqua, dove la popolazione indigena si condannò all’autodistruzione abbattendo follemente tutte le palme per erigere sempre nuovi moai, potrebbero ripetersi su scala mondiale se non interverranno decisioni sovranazionali in grado di contrastare la speculazione affaristica.

Altri spunti di riflessione, meno appariscenti di quello ecologico, possono essere trovati nel potere della pubblicità, che convince gli abitanti di Thneedville di vivere in un mondo bellissimo, benché tutto sia artificiale e l’aria irrespirabile, o nel fenomeno delle mode improvvise e inspiegabili, che spinge tutta la popolazione a volere lo stesso oggetto. È questo il destino del primo capo di vestiario prodotto da Onceler con i filati degli alberi, che dopo essere stato rifiutato da tanti viene adottato casualmente da una ragazza e da quel momento nessuno può più farne a meno, come avviene nella realtà con gli ultimi modelli di iPhone o i libri di Harry Potter.

In conclusione, è prevedibile che anche il simpatico Lorax, con i suoi baffoni alla Francesco Giuseppe, diventi un beniamino del pubblico e che vedremo presto anche per lui uno o più sequel, come è già successo al suo collega Shrek o alla tribù dell’Era glaciale.

Ugo Dell‘Arciprete