UN APPELLO per il patrimonio di Valentina Cortese

28/01/2022

Da quando il 10 luglio 2019 Valentina Cortese ci ha lasciati, una delle domande più ricorrenti è stata: “ma che fine farà il suo mitico guardaroba?”.

Ora, dopo un periodo di oblio, i suoi abiti tornano alla ribalta nell’asta che la Casa milanese “Il Ponte” organizza per i primi di marzo 2022. Andrà in vendita il mondo magico di questa artista, compreso un centinaio di pezzi che hanno fatto la storia della moda internazionale dagli anni ‘70 ai giorni nostri. Questi abiti fanno parte della collezione che con l’attore e regista Antonio Zanoletti abbiamo esposto a Palazzo Morando in occasione della mostra “Valentina Cortese. Uno stile” nel 2013. Sono per lo più creazioni di alta moda firmate Dior, Capucci, Galante, Ferrè, Mila Schön che in quella occasione hanno lusingato la curiosità del pubblico e attirato migliaia di amanti della moda. Sono gli stessi immortalati negli scatti che abbiamo scelto per la rassegna fotografica “Valentina Cortese. La Diva” applaudita al Teatro San Babila (2014), allo Spazio Oberdan (2018) in occasione della prima milanese del film “Diva!”, al Busto Arsizio Film Festival (2019) fino alle vetrine delle botteghe storiche di Galleria&Friends (2019) che hanno ospitato un evento diffuso.

Questa trentina di scatti dei più grandi fotografi contemporanei, da Bob Krieger a Giovanni Gastel, è stata tratta dal nostro volume fotografico “Valentina Cortese. 100 ritratti” che abbiamo pubblicato con Skira sempre nel 2013 e che ora è in vendita esclusiva presso la Libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele.

Raccontano momenti di vita pubblica e privata durante i quali l’attrice indossa proprio quegli abiti che ora vanno all’asta per finire nelle mani di privati rischiando così di disperdere banalmente un patrimonio culturale dell’umanità che va acquisito, tutelato e conservato.

Per questo l’Associazione Culturale Profumo di Milano lancia l’appello:

SALVIAMO IL GUARDAROBA DI VALENTINA CORTESE!

Questa eredità racconta di come una attrice abbia saputo con il proprio stile interpretare “la moda nel cambiamento” di questi ultimi decenni rendendola immortale e meritandosi così l’appellativo di diva. Da dieci anni siamo personalmente impegnati nella celebrazione di Valentina Cortese come attrice, come donna e come milanese. Per questo abbiamo organizzato mostre diffuse, talk, serate musicali, appuntamenti cinematografici, festival teatrali mantenendone viva la memoria. Ma ora chiediamo che i protagonisti della scena culturale italiana scendano in campo al nostro fianco per salvare un pezzo d’arte e artigianato da consegnare alle nuove generazioni.

Un appello dunque al mondo della moda, colleghi e appassionati, ma soprattutto alle Istituzioni: Regione Lombardia, Comune di Milano, Palazzo Morando, Camera Nazionale della Moda Italiana, Fondazione Zeffirelli, Fondazione Capucci, Fondazione Cerratelli, Fondazione Prada, Fondazione Armani, FAI, Museo della Scala, Piccolo Teatro, Scuole di moda e Università, Fondazione Bracco, ambiziosi protagonisti del panorama artistico culturale di Milano ma soprattutto amici personali di Valentina Cortese. Questi pezzi unici dell’armadio dell’attrice, compresi i mitici foulard, le mantelle e gli scialli che lei indossava, meritano la vetrina di un’esposizione permanente aperta al pubblico internazionale e a quello milanese che tanto ama la sua concittadina.

In questi mesi, forti del nostro ruolo di biografi, sostenuti dall’incarico morale ricevuto da Valentina, stiamo lavorando per celebrare il suo centenario dalla nascita, riannodando il filo della memoria a quel lontano 1 gennaio 1923, quando nasceva come ”un fiocco di neve”.

In uscita “Album di famiglia”, un volume ricco di inediti, fotografie e documenti originali mai pubblicati prima d’ora; in programma l’iscrizione di Valentina Cortese al Famedio, l’intitolazione di un angolo di Milano e il progetto di un ecomuseo dedicato alle “donne che hanno fatto grande Milano” come la stessa attrice desiderava. Questo secondo volume così come tutte le nostre attività precedenti sono stati generati dall’archivio fotografico e documentale che Valentina Cortese ha consegnato a “Antonio Zanoletti e Elisabetta Invernici perché lo custodiscano e ne facciano buon uso”.