Un premio per le pagine scritte non sul benessere, ma DI benessere

Premio Alpen Presolana: a caccia di pagine di vero benessere

  Cultura e società   

In questo nostro tempo dove tanto più si ha bisogno di tornare a stare bene, tanto più il benessere rischia di diventare una moda, un business ci siamo chiesti che cosa davvero sia in fondo questo benessere … Troppo – discipline antiche e precetti nuovi, semplice saggezza e scienza comprovata, talento innato e tecnologia d’avanguardia, fatti ed emozioni, ahinoi anche soldi, tanti soldi - ruota intorno a un’unica parola, ormai abusata senza interrogarsi troppo sul suo intrinseco significato.

In situazioni di stress, malattia, disagio, stanchezza, confusione, depressione e chi più ne ha più ne metta, il benessere può solo essere acquisito, per non dire acquistato? Torno a stare bene solo affidandomi ciecamente alle mani di un massaggiatore, obbedendo al programma disintossicante che mi viene imposto, fidandomi delle parole incomprensibili dello specialista di turno, sfogandomi con il terapeuta, sacrificandomi a tavola, ingurgitando l’ennesimo beverone salutare o bevendomi le ultime teorie salutiste per quanto campate in aria? Insomma, il benessere è solo fitness o wellness, a seconda di che cosa sto cercando, o è molto di più? Il benessere lo trovo solo alla Spa o in clinica o posso “portarmelo a casa”, farlo mio ogni giorno con piccoli gesti, accorgimenti, stratagemmi e comportamenti che ho imparato? Certo che posso, anzi devo.

Per imparare però ho bisogno che ci sia la disponibilità a insegnarmi. E quanti operatori del benessere sono disposti a concedere perle di saggezza invece di renderci dipendenti da sempre nuove prenotazioni? Quale libro riesce a divulgare invece di pontificare e rimandare a pratiche impossibili o, meglio ancora, ad acquistare il prossimo volume della collana?

Ecco come è nato, molto semplicemente, molto onestamente il Premio Alpen.

Tutto comincia in un paradiso di montagna, più per conseguenza che per caso. Conseguenza del cammino di vita di una famiglia - gli Iannotta dell’Hotel Milano di Bratto della Presolana, nella Bergamasca - che ha scelto con naturalezza e determinazione la sua terra, il suo lavoro, le sue passioni e che quindi di vivere bene se ne intende. Con la stessa filosofia del vivere e dello stare bene, negli anni all’Hotel Milano e in Presolana è arrivata anche l’Alpen Spa, ma gli Iannotta perseverano nel loro credo: far star bene la gente dentro ma soprattutto fuori dalla Spa, riconoscere l’importanza dei principi dell’equilibrio psico-fisico ma riconoscere anche tutto il contorno che può consolidarne e corroborarne gli effetti, ispirarsi alla propria terra (la Presolana) e al suo potenziale salutare per regalare, sul lettino del centro wellness così come a tavola, un benessere orobico. Insomma una famiglia che, al di là e forse malgrado il proprio mestiere, ha chiaro in mente che il benessere non può essere solo elargito, confezionato, prodotto. Il benessere va trasmesso, divulgato. A tutti, indipendentemente dalle tasche, dalla provenienza culturale, dall’apertura mentale di ognuno.

Inevitabilmente Roberto Iannotta, responsabile dell’Alpen Spa, si è domandato, lui che di pagine di benessere ne ha macinate, quali sono in un panorama editoriale sospettosamente prolifico i libri che davvero insegnano a stare bene?

Ed ecco nato il Premio Alpen Spa Presolana, il primo premio nazionale di letteratura del benessere. Una sorta di “filtro” tra le infinite pubblicazioni sul tema, uno strumento di guida per il lettore che deve orientarsi in una giungla spesso infida ma anche una gratificazione per chi scrive davvero a scopo divulgativo e un’esortazione a farlo per chi ancora deve impugnare la penna.

Un premio che nasce timidamente, nel piccolo, ma con grandi, ambiziose prospettive. Nel cammino che comincia oggi e che verrà ufficializzato nei suoi primi passi in agosto con la premiazione degli autori e dei testi prescelti dalla giuria per questa prima edizione, speriamo infatti di essere affiancati e confortati sempre più da chi scrive, chi pubblica e chi legge.

Si, perché se a essere premiato è l’autore, è proprio il lettore, colui che è in cerca di pillole di benessere, il destinatario della nostra selezione. Ecco perché i libri selezionati dovranno essere si autorevoli e illuminanti ma dovranno anche essere chiari, comprensibili, efficaci, contagiosi e, perché no, emozionanti… Dovranno insomma divulgare in modo semplice concetti pratici ma trasmettere anche emozioni, regalare speranze. Prima fra tutte quella di potersi costruire da soli il proprio ben-essere, giorno dopo giorno.

Queste le motivazioni che hanno portato alla selezione dei 5 finalisti del Premio Alpen Presolana 2011.

Eccoli, in ordine alfabetico: (Le) cellule della speranza di Gianluca Ferraris e Ilaria Molinari, Sperling & Kupfer; (Il) grande libro della memoria di Gianni Golfera, Pierangelo Garzia ed Edoardo Rosati, Sperling & Kupfer; (La) mano che cura di Patrizia San Vitale, Marsilio Editore; (Il) nostro bambino di Giulia Settimo e Gianfranco Trapani, Red!; (Le) possibilità della Notte di Marco Venturino, Mondadori.

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